La narrazione popolare ha perso il suo gigante Sergio “Alan” D. Altieri

Sergio D. AltieriLa rubrica “Letti per voi”, in questa occasione, potrebbe comprendere una sola frase: «Leggete Magellan di Alan D. Altieri e aspettate la conclusione della trilogia, Maelstrom, che uscirà sempre per Tea. Postuma». Perché Sergio “Alan” D. Altieri non c’è più: il 16 giugno se n’è andato, troppo presto per tutti. Gigante della narrazione popolare, dal cinema alla letteratura, passando dalle traduzioni e alla direzione di collane editoriali storiche (Giallo Mondadori, Segretissimo, Urania) lascia un vuoto grande e difficilmente colmabile. Perché è stato un gigante con gli autori, in grado di intercettare con un’occhiata i talenti e aiutarli a fare strada. Instaurando rapporti di amicizia e affetto rari. In rete si possono trovare testimonianze di tanti scrittori e intellettuali che lo piangono e non riescono a capacitarsi di come sia già passato un mese. Ogni riga, qui, è quindi sottodimensionata. In modo autoreferenziale ricordo il primo incontro ravennate, nel 2005, complice Valerio Evangelisti: era la terza edizione di GialloLuna NeroNotte e Altieri aveva pubblicato da poco il primo volume del suo lavoro più imponente, Magdeburg – L’eretico (Corbaccio), ambientato nella Guerra dei Trent’anni.Magellan Qualcuno pensò che avesse deviato dalla propria poetica dell’apocalisse, ma Sergio aveva solo spostato l’obiettivo indietro nella storia, continuando a spiegare perché la guerra sia sempre e comunque “eterna”. Poi, dopo altri incontri in giro per festival letterari, l’anno scorso GialloLuna lo ha premiato per i 35 anni di carriera: una festa con questo colosso di uomo commosso per il tributo. Era troppo schivo per aspettarsi dimostrazioni d’affetto. E pensare che aveva scritto testi e sceneggiature per David Lynch ed era apparso anche nel film Dune, sempre di Lynch. Davvero un guerriero come i suoi personaggi, come Karl Adrian Dekker, Hunter/Killer della trilogia Terminal War che in Magellan, perduto insieme al proprio equipaggio nello spazio profondo, incontra il vero Nemico, ultimo e definitivo. Non resta quindi che immaginare Sergio su quell’astronave possente e, insieme, fragilissima, che si frappone alla fine di tutto non solo con la potenza delle armi, di ogni genere, dalle shotgun d’assalto, a una shinobi-gatana, la spada degli assassini fantasma. Ma anche con la forza del proprio essere, che probabilmente è slittato oltre l’uomo e riesce a esistere fra luce e tenebra, offrendo se stesso per salvare quel che resta dell’umanità. Ammesso che ne sia rimasta una fiammella. Quindi, My Man… Big abrx.

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24