Perché rileggere i classici del giallo

Gialli Corriere Della SeraLa classifica dei libri più venduti da Ibs negli ultimi 15 giorni vede al secondo posto La scala di ferro di Simenon, seguito da Cinque indagini romane per Rocco Schiavone di Antonio Manzini, e da Noli me tangere di Andrea Camilleri. Al sesto posto si trova La moglie perfetta di Roberto Costantini. Quattro noir-gialli-thriller nei primi sei titoli (per la cronaca: al primo posto c’è Il nome di Dio è Misericordia di Papa Francesco). Come dire: la passione per il delitto non accenna a diminuire. E, al di là delle mode passeggere, le case editrici osano proporre manciate di esordienti, con attenzione per i narratori italiani. Le classifiche parlano, anche di classici, a partire appunto da Simenon, non solo come papà di Maigret. A questo proposito va dato merito al “Corriere della sera” che da tre settimane sta mandando in edicola le ristampe di alcuni fra i titoli dell’età dell’oro del giallo anglosassone. È una preziosa collaborazione con Marco Polillo e le sue collane, in particolare con “I bassotti”. Il piano editoriale prevede venti titoli di autori che stanno a metà fra i “padri fondatori”, come Poe e Conan Doyle; e colossi come Agatha Christie. Scrittori vissuti a cavallo fra l’Otto e il Novecento che hanno “strutturato” e portato nell’età contemporanea un rapporto antico come il mondo, quello fra il mistero e l’uomo in grado di risolverlo. Si è partiti con L’enigma dell’alfiere di Van Dine e il suo nobile Philo Vance: un romanzo impeccabile. Sono seguiti La signora scompare di E. L. White, portato sullo schermo da Hitchcock; e L’uomo nella cuccetta numero 10, capolavoro di M. R. Reinhart. Seguirà Assassinio nella brughiera di J.S. Fletcher, con un’ambientazione che somiglia a quella in cui ululano i cani (apparentemente) demoniaci de Il mastino dei Baskerville. In più di un’occasione non si tratta di semplici indagini, ma di segnali di un’evoluzione del giallo verso il noir o il romanzo psicologico. Cambiano poi i caratteri dei protagonisti e fra gli investigatori arrivano anziane signore, dandy geniali, criminologi e giornalisti. I poliziotti “di mestiere” tardano a entrare in scena, se non come comprimari un po’ tonti. È una vecchia storia: le “forze dell’ordine”, nel mondo anglosassone, sono ancora vissute come antagonisti del popolo, come i gendarmi del Re, quelli che riscuotono le tasse a suon di manganellate. Gli autori scelgono dunque di far fare loro pessime figure, in una sorta di vendetta della letteratura sulla realtà.  L’ultimo titolo della serie del “Corrierone” sarà Il mistero del villaggio di J. Ferguson, con il suo criminologo Francis McNab. Una serie tutta da (ri)leggere.

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