Tutto da scoprire “La donna che rise di Dio” di Roberto Mercadini

MercaNiente noir, horror o thriller, questa volta. Il consiglio di lettura riguarda infatti La donna che rise di Dio di Roberto Mercadini, sottotitolo E altre storie della Bibbia (Rizzoli).
L’autore – che sarà a presentare il libro al Mama’s club di Ravenna, la sera del 22 dicembre – analizza al microscopio sedici episodi dell’Antico Testamento, condiviso anche dagli ebrei ortodossi, per smontarli e rivelarne significati dimenticati o fraintesi dai più, comprese le letture rassicuranti delle Chiese. Lo fa con un’arma straordinaria, l’umorismo; e, se viene in mente lo slogan del Sessantotto “una risata vi seppellirà”, non si è lontani dal pallino.

Seguendo la cronaca di questi giorni, non ci si chiede forse cosa sia successo per arrivare dal passo della Genesi «Dio creando l’uomo disse: “facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza» appunto a oggi? Mercadini indica un’interpretazione: mette al centro del libro Dio, “Adonai Echad”, unico e solo; ma spiega come, analogamente agli dei di altre religioni, da Zeus a Odino, il Creatore non sia… un santo. Seguendo la Bibbia, lo si (ri)scopre pieno di contraddizioni e di gesti inspiegabili, che possono sembrare, quindi, ingiusti. Da Adamo a Caino, fino ai profeti, allo stesso Mosè, a Gionata e a Davide. Tutti hanno colpe e si coprono di ridicolo, mentono agli altri e cercano di ingannare lo stesso Creatore. Sono «Figure di bruciante verità. Protagonisti di una narrazione dove ogni re è nudo. Ogni principe ha la voce di ranocchio. Nessuna bella addormentata può dormire sonni tranquilli».

In contesto del genere non si poteva aggirare il ruolo della donna. Che è, insieme, fonte di tutti i mali e salvifica. Un esempio: all’assedio di Tebez, re Abimelekh, che sta vincendo, si avvicina a una torre fortificata; vuole incendiare la porta d’ingresso e non si preoccupa di restare allo scoperto; così, dall’alto, una donna gli scaglia una pietra addosso e lo ferisce a morte. Il re chiede allora allo scudiero di finirlo, perché non si possa dire di lui che è stato ucciso da una donna: per lui sarebbe infamante morire per mano di una femmina. Di contro, come dice il titolo, è solo Sara, moglie di Abramo, madre a 90 anni, che può ridere di Dio. Senza patire alcuna ripercussione. Perché ridere porta a capire il vero senso delle cose.

Un libro sorprendente, leggero nella scrittura e con riferimenti filologici accurati, in grado di far ripensare e, forse, rivedere, molte convinzioni.

 

 

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