Lo stappato di questa settimana vuole essere un riassunto di una serie di vini che mi hanno un po’ deluso, quindi, senza entrare nei particolari, vediamone alcuni. Il primo è “Isonzo del Friuli Cabernet Sauvignon” 2010 di Tiare, azienda che di solito non sbaglia mai, ma questo vino l’ho trovato un po’ troppo evoluto, i toni spenti e con note ossidative. In Toscana, invece, il “San Giminiano Sangiovese Gran Baccano” 2011 dei Poderi Arcangelo, per le note liquorose e l’insistente amaro al palato. In Trentino è la Cantina di Valdadige a deludere con il “Cabernet 2013”. Naso poco pulito e bocca altrettanto poco invitante. Va da sé che se un vino non raggiunge un obiettivo di produzione non è detto che tutta l’opera dell’azienda stessa sia mal riuscita. Ma ogni tanto è giusto dire e segnalare per correttezza anche ciò che non va, per evitare che il consumatore faccia l’errore di pensare, al contrario, che se un vino di una cantina è buono lo siano anche gli altri.
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