Ho letto con attenzione le sei interviste ai candidati ravennati in lizza per il Parlamento pubblicate le scorse settimane su Ravenna&Dintorni e se dovevano convincermi a votarli, beh no, non ce l’hanno fatta.
Vi faccio un breve riassuntino. Sefi Idem, capolista in senato per il Pd, prima di tutto è nata in Germania e poi dice che l’unica cosa su cui non potrebbe cedere mai non è difendere i diritti dei lavoratori, degli omosessuali, nemmeno delle donne, no, ma è fare un’ora di sport al giorno. Rendiamoci conto.
Rodolfo Ridolfi ci ha provato, invece, a conquistare il mio voto, citando Gramsci, Aristotele, Dante Alighieri, Voltaire. Poi, quando gli viene chiesto quale sia il suo pantheon politico, risponde Craxi e Berlusconi. Ma in fondo è del Pdl, da qualche parte doveva pur saltare fuori.
Giovanni Paglia, di Sel, potrebbe quasi andare bene, anche se specificare di aver comprato la Bmw usata e indicare come ultimo libro letto “Il tamburo di latta”, a 35 anni, mi fa sentire puzza di bruciato. Poi, eccolo là, Ligabue. Ascolta Ligabue, e non la sistema facendo il figo e giurando di averlo visto nel 1990 con altre dieci persone.
Gianluca Pini, il leghista, è sicuramente il più divertente: corre nei rally, cita politici irlandesi, nel suo pantheon ci mette Elisabetta I. Leghista leghista, cavolo, bello, che non ce ne sono mica più tanti. Finalmente dice che non potrebbe mai cedere sull’adozione dei bambini per le coppie omosessuali. Ci manca un “sporchi negri” buttato là da qualche parte e poi mi avrebbe conquistato.
Passiamo al mitico Alvaro Ancisi che non ha bisogno di presentazioni, che corre per l’Udc e quindi lascio perdere in partenza. Ci terrei però a citare la sua risposta sull’ultimo libro letto: il suo, nel senso proprio scritto da lui, sulla storia del partito popolare a Ravenna.
Alla fine mi tocca ammettere che quello che se l’è cavata meglio è stato Albergo Pagani, segretario provinciale del Pd, che sarà eletto alla Camera. A parte che legge Ken Follett e che dice di ammirare Benigni solo per attaccare Grillo (non ce la fanno, è più forte di loro…). Ci avete provato, bravi, ma no, non vi voto. Nessuno di voi.