Anche questo
è giornalismo d’autore…

Cose che sono successe a pochi giorni dal Guidarello, quella cosa con Bruno Vespa che si terrà al teatro Alighieri sabato 20 novembre:
– Paolo Crepet, ospite fisso del salottino dello stesso Vespa del Guidarello o in alternativa dalla D’Urso su Canale 5, accusa la televisione di essere un cattivo esempio e parla ai ragazzi delle scuole del trattamento televisivo che ha subìto l’omicidio di Sarah Scazzi. Purtroppo non c’ero, sarei stato curioso di sapere come si è giustificato. Tutti i giornali, il giorno dopo, titolavano in prima pagina sulla ragazzina di 15 anni che gli avrebbe chiesto come fare a dire ai genitori di essere incinta;

– il figlio del direttore di un noto museo della città scrive su un quotidiano di una notizia clamorosa che riguarda lo stesso museo e che di fatto è una decisione presa da suo padre;
– la notizia clamorosa di cui sopra è che il museo ha deciso di censurare un’opera da esso stesso prodotta: un video hard con protagonisti un’attrice completamente nuda e la statua del Guidarello;
– in un commento in prima pagina sul quotidiano più letto della città il direttore di questo quotidiano descrive sempre la stessa vicenda di cui sopra come «una brutta storia» (pur facendo capire in modo brillante quanto si sarebbe divertito il Guidarello in una situazione del genere, ah ah), affermando senza timore di smentita che «questi artisti hard l’hanno combinata grossa: non possono cavarsela con un semplice buffetto»;
– al Guidarello (il premio, non la statua) verrà laureato un altro giornalista radiato dall’ordine, dopo, tanto per fare esempi recenti, Mike Bongiorno e Vittorio Feltri.
– poi sempre al Guidarello c’era stata gloria anche per un noto giornalista ravennate che… va beh, lasciamo perdere.
Anche questo, tutto questo, è giornalismo. Giornalismo d’autore, quello che viene premiato al Guidarello.

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