Autocostruzione, qualcuno faccia qualcosa

«La proposta era allettante: a 14 nuclei famigliari veniva offerta l’opportunità di realizzare la propria abitazione in “autocostruzione”. Tramite un bando del Comune vengono selezionati 7 nuclei italiani e 7 nuclei stranieri. Sempre tramite bando viene scelta la ditta che dovrà mettere a disposizione la propria struttura tecnica per il progetto, l’acquisto del materiale e fornire le maestranze. Banca Etica mette a disposizione della cooperativa di autocostruttori un credito finanziario per coprire l’intera opera, che verrà poi recuperato dal frazionamento del credito stesso in 14 mutui al termine dei lavori. Il Comune mette a disposizione il terreno in usufrutto per 99 anni su cui sorgeranno i 14 appartamenti e si impegna a “sovrintendere coordinare e vigilare in tutte le fasi la corretta attuazione del progetto” sottoscrivendo insieme ad Alisei un protocollo d’intesa. Il progetto è partito nel novembre del 2006, i tempi previsti per il compimento dell’opera 30 mesi. Gli autocostruttori hanno prestato le proprie 1500 ore di manodopera pattuite per un totale di circa 20.000 ore fino al luglio del 2009: a questa data i lavori sono stati sospesi perchè Alisei si è resa latitante. Da quel momento gli autocostruttori hanno cominciato a rivolgersi all’Amministrazione comunale perchè facesse pressione nei confronti di Alisei e sbloccasse la situazione di stallo. Nel luglio del 2010 Alisei ha dichiarato fallimento e la situazione è precipitata. Gli autocostruttori attribuiscono al Comune la responsabilità di non avere vigilato nei tempi utili e prestabiliti le fasi d’avanzamento dei lavori: se ciò fosse stato fatto correttamente Alisei non avrebbe avuto il modo di prosciugare interamente il credito della banca. Ora si rivolgono al Comune perchè si assuma le proprie responsabilità e trovi il modo di portare a termine l’opera, pur con il notevole ritardo che si è verificato. Al momento gli autocostruttori per sensibilizzare l’opinione pubblica e per ribadire che non sono assolutamente disposti a perdere tutto, hanno occupato il cantiere e attendono, come gli è stata promessa, una proposta concreta dall’Amministrazione».

Per riassumere la vicenda dell’autocostruzione, che questo giornale peraltro ha già affrontato ampiamente, mi sono affidato alle parole degli stessi autocostruttori, pubblicate sul sito www.difesaconsumatori.eu. Loro ci hanno messo denaro e manodopera con il risultato che ora potrebbero essere espropriati di una casa che non c’è. Il sindaco li ha incontrati da poco, assicurando che super Gabrio avrebbe risolto tutto. Ora che il povero assessore Maraldi non c’è più, la speranza è che qualcun altro possa risolvere la questione prima possibile. Sperando che anche il mio appello possa servire a dare un pizzico di visibilità in più a una vicenda al limite del surreale.

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