Basta, vi prego, con la partecipazione

[Attenzione: questo articolo contiene provocazioni, da cui a volte si dissocia anche lo stesso autore]

Eccoci qua, un altro successo della partecipazione. Ci si è ritrovati tutti in municipio per scegliere i progetti con cui stupire la giuria della Capitale europea della cultura. I progetti dei cittadini! Come in Darsena e la progettazione partecipata, ricordate? Sempre la stessa gente e questa moda del “basso” tutta grillina, anche se non l’ammetteranno mai, loro che di solito sono quasi tutti di Sel. Così non succede mai nulla, ma un po’ di persone almeno si sono divertite un sacco, continuano a incontrarsi per progettare il nuovo quartiere e fanno pizzate partecipate. Quello che vogliono è soprattutto tanto, ma tanto, VERDE!, di solito lo scrivono anche tutto maiuscolo. Wow. Mesi e mesi di incontri, workshop, riunioni chiamate in modo strano per chiedere del verde, o un quartiere sostenibile, parole in inglese buttate là come smart city, piste ciclabili come se piovesse. E intanto magari piantiamo delle piantine vicino all’Almagià e ci facciamo delle foto, a noi che abbiamo partecipato. Minchia, se deve essere triste la domenica pomeriggio se non ti piace il calcio. Sempre la stessa gente che parla, che si incontra. Di solito indossa delle maglie di pile, sciarpe prodotte in Madagascar, ai piedi inspiegabilmente scarpe da trekking, o comunque mai con i tacchi, se è donna. In questo caso è anche femminista. Spesso la persona che partecipa è vegana, al massimo mangia carne bio, ha un cane, disprezza gli smartphone e vorrebbe passare tutto il suo tempo in luoghi post-industriali fatiscenti.
Ok, l’ho scritto all’inizio, sto esagerando, non incazzatevi, non siete tutti così e anche se siete così non è detto che siate dei coglioni, anzi. Però, insomma, c’è la politica e deve avere il coraggio di prendersi le sue responsabilità e di decidere, in fretta. Perché cento persone che non hanno niente da fare dovrebbero condizionare la politica e quindi altri centomila concittadini che semplicemente non hanno tempo e voglia di interessarsi? Io ti voto, tu fai in modo di prendere le decisioni migliori per me e per tutti gli altri. In Darsena la politica ha tirato un sospiro di sollievo, grazie a ‘sta storia della partecipazione, datemi retta. E tornando al 2019, vuoi che Cassani e il suo staff non avessero saputo spenderli meglio quei diecimila euro che danno ai progetti dei cittadini che sono stati votati da 169 persone? Uno si chiama Vegetali in movimento, non so se rendo l’idea. Certo che li avrebbero spesi meglio, ma la giuria non sarebbe stata contenta perché vuole partecipazione. Maledetta Europa.

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