Boschi e Kyenge, qual è la differenza?

Devo ammettere che mi è capitato più volte quest’anno di finire alla festa dell’Unità di Ravenna. Sapete, no? Mangi cappelletti chiusi da bambini segregati durante l’inverno in una casa del Popolo, ti fai derubare dai giostrai che in realtà sono zingari che sicuramente avranno una casa popolare e tu invece no, ascolti Riccardo Fogli che fa un duetto con Mia Martini, ti fai delle canne con Giangi, sputi al di là del muretto di recinzione sperando che passi qualcuno nel parcheggio e poi impari a giocare d’azzardo in uno stand del mini-expo ravennate targato Pd (d’accordo, solo una, tra queste cose, era possibile fare, forse due, anzi, magari anche tre).
Comunque, quello che volevo dire è che ero alla festa dell’Unità di Ravenna e sono stato colto da enorme tristezza nel vedere la platea vuota mentre parlava Cecile Kyenge, che in fondo è una europarlamentare ed è stata pure ministro, anche se un po’ tutti la conoscno solo perché è negra, come si dice da queste parti, cioè in Italia. Peccato, comunque, mi è dispiaciuto quasi per lei, ma in fondo il Pd non è poi così più popolare neppure a Ravenna, mi sono detto.
Qualche giorno dopo mi ritrovo di nuovo alla festa dell’Unità e questa volta lo spazio dibattiti è stracolmo. O c’è un buffet oppure della figa, mi sono detto. E le foto in effetti sono un tripudio di emozioni: uomini non molto belli con il labbro inferiore a penzoloni e un filo di bava che cola mentre guardano con sguardo ebete una donna con cui sembra vogliano trascorrere la serata solo a farsi scattare foto insieme per tentare di abbracciarla, toccarla o anche solo starle vicino e annusarla. Naturalmente lei è Maria Elena Boschi, la ministra il cui culo e il cui «quasi topless» è finito sulle prime pagine di molti giornali italiani e che ha il dono di far tornare tutti i volontari alla festa. Inutile ripetere la solfa del pelo che tira più di un carro di buoi. Ed è per questo forse che anche in parlamento il Pd vuole mettere le cose in chiaro e ha votato pure lui proprio in queste ore con la destra e una cosa almeno l’ha decisa: dire alla Kyenge che assomiglia a un gorilla, come ha fatto Calderoli, non è razzista. Sul serio, hanno votato contro questa ipotesi, cercatelo in internet. Cara Cecile, se non l’avessi capito, il tuo partito vuole dirti che sei solo brutta e che non potrai mai essere come la Boschi, fattene una ragione, il razzismo non c’entra.

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