Caccia ai daini, anzi no. Ci hanno provato

Premessa: odio (si fa per dire eh, tanto per farli incazzare) gli animalisti. E questa battaglia per salvare i daini di Ravenna è abbastanza patetica. «Hanno diritto di vivere, i cattivoni sono gli uomini». Scrivono cose così, gli animalisti nelle loro mail, se ancora non lo sapevate. Credo non ci sia bisogno di commentare. Visto poi che ogni anno nelle colline ravenanti, per lo stesso motivo (danni all’agricoltura e incidenti stradali), i cacciatori uccidono centinaia di caprioli e altrettanti cinghiali (per non parlare delle nutrie) e mai nessuno dice niente, la cosa diventa ancora più surreale.
Però, insomma, lasciatemi anche dire che quelli della Provincia in tutta questa storia ci stanno facendo una discreta figura da peracottari. Prima approvano questo piano di prelievo (come lo chiamano loro) dei daini. Nel mirino una sessantina di animali su oltre duecento. Cavolo, ma voi lo sapevate che c’erano duecento daini a Fosso Ghiaia? Eh sì, mica vorrete mettere in dubbio le parole della Provincia. Li hanno censiti, dicono. Si fa così, mi è parso di capire leggendo i giornali. Un giorno escono in quattro-cinque amici della Provincia e contano i daini che ci sono in una determinata zona, pranzando al sacco. Poi si vanno a letto (gli uomini, intendo) e il giorno dopo tornano a contarne altri, lì vicino, bevendo alcol dai thermos mimetici che avranno a tracolla. E così finché non hanno coperto tutta l’area in questione, accendendo falò e cantando canzoni in pineta. Metodo infallibile, no? Soprattutto se i daini fossero delle statue. Però va bene, se queste sono le regole è giusto che sia così. Conti i daini e se sono troppi li uccidi, che poi – dice la Provincia – provocano incidenti ad auto e treni. Sfiga vuole che il 118 dica di non essere mai intervenuto a Ravenna per un incidente causato da un daino e stessa cosa dica la polizia ferroviaria per i treni. E già bastano queste due cose per far tremare mezza Provincia, li si vede dalle finestre, anche se io ancora non capisco perché qualcuno dovrebbe chiamare il 118 dopo aver fatto sotto un daino. Io andrei da uno bravo a farmelo fare in salmì, per esempio.
Ma poi ci si mettono anche gli zoosafari di Ravenna e Fasano, che sui giornali incominciano a dire che un po’ di daini li prenderebbero volentieri loro. Oh, davvero? Dicono dalla Provincia: bene, allora sospendiamo il piano che avevamo approvato e vediamo quanti ce ne stanno, nei vostri parchi. Non erano poi così convinti, evidentemente, all’ente di piazza Caduti. Pare quasi che ci abbiano provato. Vediamo cosa succede, avranno detto, apriamo la caccia e se nessuno dice niente andiamo avanti. Altrimenti diciamo che ci fermiamo. Ma poi andiamo avanti lo stesso. Volete vedere che va a finire così?

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