Fabrizio Matteucci sta per finire il suo secondo mandato a Palazzo Merlato. Pensatela come volete, ma fare per dieci anni il sindaco dei ravennati – non so se avete presente i ravennati – è una cosa di fronte alla quale bisognerebbe togliersi il cappello, comunque la si pensi. Ora capisco, davvero, che non voglia saperne più nulla della politica, o quasi, come ha più volte dichiarato. «Confermo – cito un suo comunicato – che nel 2016, al termine del mio mandato di sindaco, attaccherò le scarpe al chiodo e non assumerò impegni politici di primo piano. Ma naturalmente voglio continuare a rendermi utile alla mia comunità». E allora, cari lettori, vediamo se siete stati attenti. Come proseguiva questa dichiarazione di un paio di anni fa? Come potrà, Matteucci, continuare a rendersi utile alla nostra comunità? La risposta vera, citata testualmente, è solo una, ma ognuno può scegliere liberamente la propria preferita e segnalarla alla redazione. La più votata sarà sottoposta a Matteucci, che non potrà esimersi dal metterla in pratica.
1. Potrebbe fare coppia fissa con Giangi a briscola tutti i pomeriggi nella sede del Pd;
2. Potrebbe iscriversi all’associazione Mistral e impegnarsi da volontario sul problema della convivenza civile e della lotta al degrado;
3. Potrebbe andare tutti i giovedì in consiglio comunale a fare pernacchie mentre parla Alvaro Ancisi;
4. Potrebbe pagare una vacanza studio in Australia a Martina Buby Monti nel periodo in cui verrà nominata la nuova giunta;
5. Potrebbe smetterla di ringraziare Ravenna su Facebook;
6. Potrebbe fare il presidente del comitato promotore per Ravenna Capitale Europea della Cultura 2033, che Pompei si sta già muovendo e Sergio Zavoli potrebbe non essere in grande forma;
7. Potrebbe preparare con calma la sua candidatura tra cinque anni in una lista civica a sostegno di Michele De Pascale;
8. Potrebbe andare ad ubriacarsi tutte le sere a Marina di Ravenna «alla faccia di chi mi dava del bacchettone»;
9. Potrebbe chiedere scusa pubblicamente ogni giorno per aver risposto alla domanda “Quale libro tiene sul comodino?”, nell’intervista di Ravenna&Dintorni realizzata nel 2011 in occasione della campagna elettorale, in questo modo: «“Il tempo che vorrei” di Fabio Volo».