Non bastava utilizzarli come sorta di transenna umana, all’inizio di viale delle Nazioni, per bloccare gli automobilisti che non hanno ancora capito che non si può più andare verso Marina di Ravenna nei weekend (con tanto di umiliazione nel vedere tutti che ci passano ugualmente appena si spostano).
Non bastava mandarli a controllare se ci sono dei poveracci che dormono nei luoghi abbandonati di Ravenna, facendo fare loro la foto di rito vicino a materassi sporchi e muri fatiscenti con ancora i segni di piscio ben visibili.
Non bastava mandarli a fare multe per i parcheggi selvaggi a Porto Corsini, dove i vigili non si erano mai visti neppure a Ferragosto.
Non bastava inviarli a Lido di Savio a far sloggiare novanta persone in vacanza da un hotel che non aveva la licenza.
Non bastava renderli ridicoli con visori notturni e termici, la notte, in giro per Lugo, mentre il piromane misterioso continua tranquillamente a bruciare auto.
No, non bastava tutto questo. Ci voleva il vicesindaco di Ravenna, Eugenio Fusignani, a lanciare un appello: anche la nostra polizia locale (i vigili) deve avere una pattuglia a cavallo. Così, per essere più agile durante gli inseguimenti ai giardini Speyer. O, dall’alto della sella, per indicare meglio a un turista che no, in centro a Ravenna a causa di una nuova ordinanza non si può più bere una Ceres direttamente dalla bottiglia in santa pace. A cavallo è più bello, dice il vicesindaco di Ravenna, facendosi fare una foto insieme ai poliziotti (della polizia di Stato) a cavallo, entrati in servizio nei giorni scorsi.
Chissà se avrà visto anche la merda che hanno lasciato per esempio in piazza XX Settembre, i suoi amati cavalli della polizia…