Confermata la condanna a B. E il Pd cosa fa?

Ecco alcune reazioni degli esponenti del Pd alla notizia della conferma da parte della corte d’appello di Milano della condanna per frode fiscale nei confronti di Silvio Berlusconi a 4 anni di carcere e a 5 di interdizione dai pubblici uffici.

«Continua la persecuzione giudiziaria nei confronti del presidente Berlusconi, leader politico che ha il consenso di dieci milioni di elettori. Evidentemente, per una certa magistratura la stagione della pacificazione è ancora lontana, e forse non arriverà mai. Soprattutto quando si nega con tanta ostinazione la verità dei fatti e ancor di più il buon senso».

«Accanimento disgustoso. La sentenza contro Silvio Berlusconi è politica, anzi antipolitica, perché colpendo lui si favoriscono i disegni disgregatori del nostro Paese. L’ingiustizia è così ripetuta e palese che per fortuna la grande maggioranza dei cittadini capisce benissimo che una parte della magistratura non ha nessuna credibilità. La condanna non colpisce Berlusconi ma chi l’ha pronunciata».

«Una condanna incomprensibile. È l’ennesima prova di un uso politico della giustizia sciagurato che non aiuta un clima di pacificazione che invece dovrebbe instaurarsi tra le forze politiche».

«Contro Berlusconi una sentenza frutto di pregiudizi, priva di ragioni, lesiva della verità e della vita democratica. Nessuno si illuda di alterare a colpi di sentenze politiche la realtà dell’Italia. È una vicenda folle e inaccettabile, che non fermerà l’azione di Silvio Berlusconi, al quale ora come sempre daremo convinto e totale sostegno insieme a milioni di italiani che non possono accettare l’uso politico della giustizia».

Va bene dai, vi ho preso in giro, queste in realtà erano le reazioni di berlusconiani di ferro, da Brunetta a Schifani, dalla Gelmini fino all’avvocato stesso, Ghedini. Ho pensato, come tutti, adesso che ci fanno il Governo insieme, saranno dispiaciuti anche i piddini. E ho fatto la battuta. Che ridere. Poi, la realtà però quasi supera la fantasia. Alle 20.30 di mercoledì 8 maggio, alcune ore dopo la pubblicazione della notizia, sui siti on line c’erano i commenti dei berlusconiani di cui sopra, la festa dei grillini (sfociata in un applauso, che esageraione, vero cari amici del Pd?) e solo un commento di un esponente del Partito democratico. Massimo D’Alema, che ha dichiarato «Non commento le vicende giudiziarie». Malamadonna.

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