Sono capitate talmente tante cose divertenti in queste ultime settimane che ho bisogno di metterle un attimo in fila.

Il Comune ha deciso di togliere alcune panchine dalla zona stazione per combattere il degrado, dando ragione per dire a uno come Giulio Bazzocchi, non so se avete presente. Soddisfatta l’assessore Martina Monti che si fa chiamare anche Buby, che ha dichiarato testualmente: «Abbiamo spostato il problema». Contenta lei.

I vertici del Pd locale soddisfatti per i risultati delle primarie anche in provincia di Ravenna, dove il candidato outsider Balzani, quello che si scagliava contro la dirigenza e contro di loro, ha ottenuto il 42 percento dei voti. Contenti loro.

Sembrerà incredibile, ma c’è chi è messo addirittura peggio: Sel (il partito di Vendola, avete presente?) ha consultato i propri elettori chiedendo se fossero d’accordo a restare alleati con il Pd. Hanno votato un migliaio in tutta la Regione e hanno vinto i sì. Contenti loro.

Il ponte mobile non si è alzato e le barche che dovevano passare per una bella manifestazione in Darsena, in fila indiana, sono dovute tornare indietro. Panico e avvilimento fino a che non si è scoperto che il ponte non è rotto, no, ma nessuno si era accorto che c’erano due valvole chiuse. Giubilo generale e tutti felici che il ponte la prossima volta finalmente si aprirà. Contenti loro.

Il Carlino racconta la storia di un pavone che si era incastrato nei dissuasori anti-piccione e quella della proprietaria, che ne ha altri sette di pavoni e ci dice – vi giuro – che «vivere con i pavoni non è sempre e solo sorrisi». Eh no. Nella stagione degli amori, scrive il quotidiano, «non passa giorno senza che Bo (che è il nome del pavone, ndM) faccia sentire insistentemente la propria voce, intonando il verso tipico che i pavoni maschi eseguono per marcare il territorio». E così, cito sempre l’articolo testuale, ve lo giuro, l’ho incorniciato, «e così capita che al campanello della proprietaria dei pavoni suonino vicini spazientiti». Ma la proprietaria sembra aver trovato la soluzione. «Basta guardarlo negli occhi – dichiara al Carlino – e dirgli sottovoce di non urlare. Sembra che adesso abbia imparato». Contenta lei.