Cose che non ho ancora capito bene…

Ci sono diverse cose che non ho capito in questi ultimi giorni. Chi vuole può spiegarmele inviando una mail a redazione@ravennaedintorni.it, che i miei amici giornalisti comunisti leninisti poi  me la girano.
1) Se vado allo zoosafari posso votare Pd? E se voto Pd posso andare allo zoosafari?
2) I fanti esistono veramente? Si chiamano davvero fanti? Cosa fanno tutti i giorni?
3) Ho capito che hanno scoperto a fine campionato che lo stadio Benelli non è agibile. E ho capito che nella pallavolo si può comprare la serie A1. Quello che non ho ancora capito è come è possibile che il Ravenna Calcio non sia coinvolto in quest’ultima ondata di calcioscommesse.
4) Ma i nudisti della Bassona davvero, come dice la Forestale, “influiscono negativamente sul successo riproduttivo del fratino sino ad annullarlo”? Malamadonna, non saranno belli belli ‘sti nudisti, ma questi uccellini potrebbero anche chiudere un occhio, almeno per due mesi all’anno.
5) La Chiara Muti che firma la regia della Sancta Susanna del Ravenna Festival sarà mica parente di qualcuno?
6) Va bene, alla Mariani avranno fatto un gran casino, ma mi sembra che ci siano cose più importanti di cui parlare rispetto al rinnovo del cda di un’associazione musicale.
6 bis) Tipo le pagelle agli assessori del Carlino. Ecco, qualcuno me le spiega?
7) E a proposito di Carlino, si può scrivere nella cronaca di un fatto tragico come quello di un padre che ha gettato il figlio dal terzo piano che quell’uomo negli ultimi tempi “appariva triste, forse depresso, sembrava soggiogato dalla giovane moglie”? Cioè, in pratica, si può dare su un giornale la colpa alla moglie se il padre le butta giù dal terzo piano il figlio, salvo poi, il giorno dopo, praticamente smentire tutto e scrivere che anzi la stessa giovane moglie viveva nel terrore a causa di quel violento del marito? Meno male che ci pensa il Corriere Romagna, invece, ad alleggerire la tensione nei casi di cronaca troppo pesanti. La redazione di Cesena, per esempio, nel descrivere la donna uccisa dall’ex fidanzato (quello che poi si è sparato nel duomo di Cervia) ci informa che aveva due passioni: la cucina e il burraco. E va bene. Poi però, nel bel mezzo dell’articolo di cronaca, ci dice anche che a burraco “si gioca con due mazzi di carte francesi, comprensivi dei quattro jolly; i giocatori si affrontano in due coppie, ma è possibile giocare anche singolarmente e a squadre, ed esiste pure una variante del gioco a tre”. Si può giocare anche col morto, insomma.

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