Dalla luna vedo un partito…

Sono sulla luna e vedo un partito politico che alle ultime elezioni si è fatto compatire, scegliendo un candidato vecchio, stanco e che piaceva solo ai militanti al posto di uno giovane, pimpante e che piaceva alla gente, pensando tanto di vincere ugualmente. Ma non ha vinto, e poi le cose sono andate pure peggio, facendosi sempre compatire (non trovo davvero termine più appropriato) in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica. Sempre dalla luna vedo anche Ravenna, una delle roccaforti del partito, e vedo i dirigenti locali cacarsi un po’ addosso, perché di voti ne hanno persi parecchi anche lì. E quindi penso, sempre dalla luna, che adesso cambierà tutto. In realtà calano gli iscritti, del 40 percento, ma il segretario provinciale (che nonostante la debacle elettorale e nonostante sia stato eletto anche in Parlamento non si è mai dimesso), dice al primo quotidiano della stessa città di Ravenna che «i drammi nella vita sono altri». Arriva poi comunque il momento di scegliere il nuovo segretario provinciale: rullo di tamburi, chissà cosa succede. Niente. Si candidano due convinti e mai pentiti sostenitori di quel “candidato vecchio e stanco” di cui vi parlavo all’inizio: uno praticamente già vice dell’attuale segretario provinciale ma tanto giovane (tanto al punto da poter essere genero del Presidente della Provincia di Ravenna), l’altro invece, una quarantina d’anni, è l’attuale segretario comunale dello stesso partito. Forse pensate che dalla luna possa aver capito male, aver frainteso, ma invece no, è proprio così. Però il quarantenne pare possa favorire il ricambio. Bene, io spero pure che vinca, ci mancherebbe. Ma mi chiedo anche, sempre da qua lontano, che fine abbiano fatto quelli nuovi, quelli sostenitori del “candidato giovane, pimpante e che piace alla gente” dell’inizio. Ah, niente, hanno preferito non presentare loro candidati e non hanno trovato di meglio da fare che spaccarsi,  sostenendo alcuni il giovane (soprattutto i vecchi reduci di quel partito di un certo Andreotti, mi dicono da Marte) e altri il quarantenne. E neppure alla segreteria comunale sono riusciti a presentare uno loro: qui l’unico a correre è un altro sostenitore di quel “candidato vecchio e stanco” che ha perso le elezioni, ma anche lui è giovane fuori, addirittura con i capelli lunghi e la barba, dipendente dello stesso partito per cui si candida a diventare segretario, tra parentesi. Visto che la situazione è ancora poco imbarazzante, in questi momenti di pathos questo futuro segretario comunale ha attaccato pubblicamente, senza entrare nel merito della questione, l’ex capogruppo in consiglio comunale del suo stesso partito, reo di aver definito su Facebook «sciagurata» l’ipotesi di vittoria del candidato giovane ma vecchio (il genero del Presidente). E sempre su Facebook, che incredibilmente leggo anche da qua, il segretario provinciale uscente, quello che è in Parlamento, ne ha approfittato per trattare quell’ex capogruppo del suo partito come un minorato mentale. Uno spettacolo che vi consiglio di continuare a seguire.

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