Dall’intuito di Bazzoni alle femministe

Alcune dichiarazioni da ricordare delle ultime settimane (sono tutte vere).

«[…] Ma sono proprio le parole che ormai sono sfuggite al sano dibattito civile, diventando pesanti come macigni ed incitando ogni giorno all’aggressione ed all’odio contro chiunque si occupi della Cosa pubblica o contro l’avversario politico. E’ chiaro che dopo tanto odio seguono i fatti, come quando si impedisce a leader di partito di tenere manifestazioni elettorali, o si fanno attentati ed aggressioni […]». (Gianguido Bazzoni del Pdl nel suo intervento di solidarietà al presidente della Provincia Claudio Casadio, dando per scontato che l’attentato incendiario di cui è stato vittima sia di matrice politica. Cosa poi completamente esclusa dai carabinieri qualche giorno dopo)

«Non sono morto». (il direttore d’orchestra ravennate Paolo Olmi).

«Quanti ragazzi e ragazze dovremo ancora seppellire per stimolare quel barlume di coscienza nelle persone per far loro capire che se si beve non si deve guidare? (l’assessore Martina Buby Monti su Facebook cerca di salvare il mondo, grazie)

«Da anni denunciamo come l’uso distorto del corpo femminile nelle pubblicità sia un fattore di arretratezza culturale e veicolo attraverso cui passa il modello femminile che la società patriarcale intende imporre: la donna non persona, soggetto di diritti e di libertà,  ma corpo desiderabile per gli uomini e solo in quanto tale, esistente e spettacolarizzato. Non a caso le immagini usate sia a Marina che a S.P. In Vincoli presentano corpi femminili a metà, da cui sbucano mutandine abbassate ( sempre a disposizione!!) o tope (femminilizzate) emergenti da quelle fisiologicamente naturali: mezzi corpi, perchè non esistono le figure intere-donne persone, ma solo  merci da esibire e  consumare. Pensiamo sia venuto il momento di dire basta: basta pensare che queste immagini siano innocue o, addirittura, scherzose. basta pensare che, al più, sia questione solo di “buon gusto” ( che pure, è banale dirlo, esiste, considerando la cialtroneria e il livello di volgarità raggiunti). E basta, soprattutto, pensare che non esista correlazione fra queste rappresentazioni del corpo  femminile e la violenza scatenata contro le donne che finisce spesso, troppo spesso, nel femminicidio». (la lettera aperta delle femministe che pubblicizza così un bagno al mare e un motoraduno).

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