Dopo “Marina” perchè non anche “Fin che la barca va”?

Per far tornare Marina indietro di decenni le stanno provando un po’ tutte. Regolamentare il ballo “spontaneo” in spiaggia pare non sia servito. Bisognerebbe vietarlo, forse. Limitare l’ingresso ai pullman sul lungomare potrebbe non bastare. I forestieri pare non si stiano perdendo d’animo.
Una cosa, però, potrebbe funzionare. E non mi riferisco all’oratorio in spiaggia di cui si è parlato nei giorni scorsi, ma alla nuova campagna promozionale pensata per ridefinire il target di turisti adatto alla località. Un vero e proprio tormentone che sarà diffuso a partire dal mese di maggio in tutta la Romagna e in parte dell’Emilia, fino a Bologna e Modena. Al centro della campagna ci sarà Marina, non Marina di Ravenna, o meglio non solo, ma la canzone del 1959 scritta da Rocco Granata che, scopro su Wikipedia, è famoso per aver partecipato nel 1961 al festiva di Sanremo e nel 2008 a un programma di Carlo Conti. La sua fortuna, però, se l’è costruita proprio con “Marina” che, sì - devono aver pensato le menti dietro questa iniziativa - è proprio il nome con cui viene solitamente chiamata Marina di Ravenna. La fortuna, poi, è che nel ritornello, prima della frase “ti voglio al più presto sposar”, il nome Marina venga ripetuto per ben tre volte: “Marina, Marina, Marina…”. Non può che rimanere impresso, una campagna pubblicitaria geniale, non c’è che dire.
Visto il successo assicurato, si potrebbe già pensare di affidare al team di creativi del progetto Marina anche le campagne promozionali di altri settori strategici.  Per esempio, per il nuovo terminal crociere di Porto Corsini perché non pensare a un varo a ritmo di “Fin che la barca va”, classico del 1970, forse un po’ troppo moderno, ma che renderebbe bene l’idea, magari da utilizzare come sottofondo per immagini, fatemi pensare, di barche che “vanno”, magari navi da crociera! E perché, ci sto prendendo gusto, non studiare una versione ad hoc su Ravenna di “Roma capoccia” in vista della sfida per diventare Capitale europea della cultura? E pe rilanciare il centro storico non sarebbe bello utilizzare qualcosa come “Centro di gravità permanente”? Con quel doppio senso legato alla parola “centro” che mi fa impazzire. Ma non fermiamoci solo alle canzoni. Questa squadra di pensatori per sensibilizzare l’opinione pubblica potrebbe prendere spunto anche da artisti di calibro internazionale come dj Aniceto e da alcuni suoi slogan, come per esempio “La vita è la vera droga”, “Abbasso la droga”, “Viva la vita”, “La vita è stupefacente”. Oddio, a pensarci bene forse questo è già stato fatto da qualcuno.

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