È il momento di parlare di una vera donna

È giunto il momento, nella settimana della manifestazione delle donne, di parlare di una delle grandi donne della nostra epoca: mia nonna. Pur non essendo quasi mai d’accordo con lei, devo ammettere che la sua visione del mondo, della vita e soprattutto della politica è davvero uno specchio fedele del nostro Paese, anche oggi alla vigilia del suo 150° compleanno. Del Paese, non di mia nonna.
Partiamo, per esempio, da tutta questa storia di Berlusconi. Certo, mia nonna dice che è un porco, lo capisce dalla faccia. Uno come Prodi, per esempio, ci metterebbe le mani sul fuoco che quelle cose lì non le farebbe mai.  Berlusconi invece «l’è uno schifos», un mafioso, uno che pensa solo ai suoi soldi («ai su baioc»). Certo, mia nonna, a parte quando c’è Beautiful, non guarda mai per principio le reti Mediaset e chiama ancora “i nostri canali” quelli della Rai, per nulla disorientata dal passaggio al digitale terrestre. Adesso vota pure Pd, ci mancherebbe, ma l’altro giorno mi ha finalmente confessato che con Casini al governo («Casini, nonna?» le ho chiesto; «sì, Casini», mi ha risposto) staremmo tutti meglio. Perché in fondo, ecco dove voleva arrivare, quanto si stava bene quando c’era la Democrazia Cristiana! Già, perché mia nonna a messa ci andrà pure poco (per non dire mai), ma nel momento del bisogno si affida sempre alla chiesa. Come quando andava ad accendere un cero ogni mattina che dovevo dare un esame all’università. Con la Dc, insomma, mia nonna aveva una certa empatia. Nonostante (o forse proprio per questo) fosse sempre stata innamorata di D’Alema, con cui è riuscita anche a fare una foto insieme. Ora, quella foto, è nascosta dietro qualche soprammobile perché improvvisamente è diventata fan dei demolitori del Pd, come li chiama lei, che in realtà sarebbero i rottamatori, che in realtà, l’ho capito benissimo, per mia nonna si identificano nel solo sindaco di Firenze, soprattutto perché «l’è un bel tabàc». E va bene demolire, ma non esageriamo. Se le parlate di Grillo attacca con il ritornello che è peggio di Berlusconi. Vendola? Non lo dice apertamente, ma è chiaro che è un po’ troppo gay per i suoi gusti. Lo avrete capito, c’è solo un uomo in grado di soddisfarla in maniera completa, politicamente parlando. È il nostro sindaco, Fabrizio Matteucci. E visto che di quelle come mia nonna - con tutto il rispetto, ci mancherebbe, stiamo parlando di mia nonna - è piena la città, non meravigliatevi se tra pochi mesi, alle urne, per lui sarà un altro trionfo.

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