E il Mongolino d’oro goes to…

[Avvertenza: questa è una rubrica di satira e non è possibile querelare il suo autore. Non ci provate. Si sta a scherza’]
In questi ultimi giorni sul red carpet ravennate c’è stato un gran fermento e in molti si stanno contendendo l’ambito premio del Mongolino d’oro (maggiori dettagli pure su Nonciclopedia). Ma ecco le cinque nomination.
1. Anpi. L’associazione dei partigiani nel 2015 organizzando una “controserata antifascista” è riuscita nell’intento di far fare due pienoni e convincere il cinema a programmare un’ulteriore replica di un brutto film sull’eccidio di Codevigo che in molte altre città non si era cagato nessuno, andando oltre tutto fiera del risultato.
2. Linea Rosa. L’associazione ravennate che si batte contro la violenza sulle donne ha organizzato un incontro pubblico dal titolo “Papà, oggi sei buono o cattivo?”, dando un po’ per scontato che tutti i papà, da un giorno all’altro, possano iniziare a picchiare moglie e figli. Bene.
3.  La Provincia di Ravenna. Con la storia dei daini ha fatto infuriare animalisti di tutta Italia, ha fatto figure di merda su Striscia la notizia e le Iene, ha fatto un po’ girare le palle anche agli stessi cacciatori e ora gli agricoltori tornano a bussare chiedendole mezzo milione di euro per i danni da daini, non essendo stata in grado di ammazzarne uno, o quasi. A forza di prendere sberloni, senza mai reagire, mi è diventato quasi simpatico, questo inutile ente.
4. Antonio Ciriello. In nomination più per simpatia che per altro. Lui che in calce a un articolo sul sito ravennaedintorni.it ci ha tenuto a specificare che l’unico a non essere imputato tra gli ex dirigenti del Ravenna Calcio nell’inchiesta sul calcio scommesse è CIRIELLO ANTONIO, tutto maiuscolo. C’è da dire che ogni giorno che si alza si toccherà le palle, questo pover’uomo, visto che era uno dei tre vicepresidenti dell’ultimo Ravenna in serie B. Gli altri erano Marco Animobono, morto in un incidente stradale un anno fa, e Werther Casalboni, finito in galera proprio in questi giorni per tentata violenza sessuale su una dodicenne. E ricordiamo che il presidente era quel Gianni Fabbri tra i 130 indagati sempre del calcioscommesse e per esempio a processo per il fallimento della cooperativa Cmr (quella di Marinara…).
5. Michela Brambilla. L’ultima nomination è ad honorem, ma la rossa berlusconiana in questi giorni ha fatto parlare anche qui da noi, tirando per le orecchie gli amministratori (come quelli ravennati) che permettono di cacciare le nutrie. Lei che invece ha posato in una foto con una «nutria dolcissima». E il giorno dopo ha proposto al parlamento di vietare di mangiare conigli in Italia.

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