Ecco finalmente le ronde agli happy hour

Questo è un messaggio di servizio, utile a te che, come a me, capita di ubriacarti agli happy hour di Marina. E magari ogni tanto anche di dare un tiro a un cannone. Un tiro eh, niente di più.
Dunque, se mentre stai facendo pipì in pineta ti senti osservato stai tranquillo, non è un guardone, ma è Luca Rosetti della Lista del Mare che sorveglia Marina per tutti noi e fa passeggiate tra gli happy hour, di cui manda ai giornali precisi resoconti, informandoci anche su quando è dovuto tornare a Ravenna per motivi personali. Ha già iniziato a Pasqua, quando c’erano tre feste in croce, e la seconda puntata è arrivata puntuale sabato 21 aprile. «In un bagno – scrive per esempio Rosetti – continua la presenza di moltissimi giovani, probabilmente di età compresa tra i 14 e i 17 anni» e a mezzanotte la situazione è «apparentemente sotto controllo». Ma mai fidarsi delle apparenze, lo sappiamo bene. Infatti ecco la «preoccupazione sul volto della Mimma (proprietaria del ristorante e residence Rivaverde) perché aveva notato tre nordafricani, di cui uno riconosciuto come autore di due delle diverse “spaccate” e furti subiti l’anno scorso». Ma Rosetti ha verificato «che tutto fosse a posto», i sospetti si sono allontanati, «e l’allarme è momentaneamente rientrato». Grande. Nel frattempo però i clienti delle feste uscivano, «stranieri compresi», scrive proprio così, Rosetti, che poi ci informa di aver notato alla mezza «a breve distanza tra loro» ben  quattro coppie di nordafricani, che rientravano in bicicletta («di loro proprietà?», si chiede astutamente il Nostro). «Arrivati in paese – continua il resoconto – due di queste si sono fermate in prossimità dell’incrocio con via della Fontana, gli altri sono “spariti”». Spariti? Non avranno mica anche poteri sovrannaturali, ‘sti nordafricani? Poi, rientrato a casa, Rosetti dice di essere venuto a sapere che al Rivaverde altri due stranieri avrebbero rubato due bici. Pur non essendo stato quindi testimone oculare di alcunché, ecco le considerazioni. «La situazione non è più accettabile – tuona –, adesso credo che le persone per bene non possano più essere abbandonate a sè stesse. I fatti, e non solo quelli riguardanti Marina, si svolgono continuamente sotto gli occhi di tutti, le denunce ci sono, l’impegno di molti cittadini a fare il loro dovere e a rischiare in proprio c’è. Allora mi chiedo, nel caso proseguisse questo grave silenzio, non arrivassero risposte concrete e la situazione dovesse peggiorare, se io cittadino italiano, fossi costretto a difendermi da solo, o con l’aiuto di altri volontari, cosa succederebbe, verrei denunciato?». Le mie, di conclusioni? Per fortuna non posso essere scambiato per nordafricano, altrimenti mi sa che prenderei un mucchio di botte. Ma forse ho frainteso.

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