Eccoli, con le loro dichiarazioni più significative, i protagonisti di questo 2014 tutto ravennate che sta per terminare.
«Mi auguro che il 2015 sia migliore» (Alberto Cassani, coordinatore dello staff di Ravenna2019);
«Giudici del cazzo» (Vasco Errani, presidente dimissionario della Regione Emilia-Romagna);
«Non sono stato io, è stata sua mamma, come quell’altra in tivù» (Un cacciatore si difende dalle accuse di aver ucciso un cucciolo di daino);
«Facciamo un selfie?» (Un cadavere all’ospedale di Lugo);
«Cos’hai da guardare? Hai mangiato cose peggiori e ti sono pure piaciute» (Il verme ritrovato in una bruschetta);
«Ricorrerò alla Corte dei Conti» (Alvaro Ancisi dopo un litigio con la moglie)
«Vorrei un Progettone al forno e come contorno un piatto di Fanghi misti» (Galliano Di Marco al ristorante);
«Ok, va bene, lo ammetto, bastava pagare l’iscrizione» (Un membro della commissione della Città italiana dello sport);
«Oh, a me gli archi bianchi piacevano, siete dei gran rompicoglioni» (La signora Piazza Kennedy);
«…» (Sindaco Fabrizio Matteucci);
«I problemi di questa città sono il traffico e il barbone che vive sotto casa mia» (Un residente di via Mazzini);
«Buttatemi giù, vi prego, non ne posso più, mi faccio schifo da solo» (il Sigarone);
«Ho girato anche molto a piedi» (Miro Fiammenghi, consigliere regionale uscente, si difende dopo che i giornali hanno pubblicato i costi dei suoi viaggi in taxi. Questa tra l’altro credo sia vera).