Ed ecco che si parla di nuovo del Marinabay

Se qualcuno frequenta abitualmente Marina si ricorderà i soliti polemisti di professione quanto contestarono la nascita del Marinabay – di fatto due stabilimenti balneari messi insieme quasi improvvisamente con la nascita di una sorta di gigante tra i nanetti – facendo addirittura riferimenti a permessi concessi in maniera molto leggera, qualcuno parlava addirittura di abusivismi.

Poi tutto è partito e tutti erano contenti: ristorante, feste in spiaggia. Era diventato anche il luogo deputato per conferenze stampa del Comune, addirittura. E nel 2011 la mitica visita di fine campagna elettorale per le Amministrative dell’allora segretario del Pd Pier Luigi Bersani, non in piazza come Beppe Grillo pochi giorni prima, no, ma al Marinabay. Tra l’altro, con tanto di polemica sui pullman dei fedelissimi che non avrebbero potuto arrivare direttamente allo stabilimento balneare per colpa dell’ordinanza dello stesso sindaco Matteucci che a quei tempi viaggiava a gonfie vele verso la rielezione. Poi nel 2013, prima del fallimento, le multe per il vocalist, le capienze e gli orari sforati, dopo anni di segnalazioni sul mancato rispetto delle regole da parte degli altri bagnini… Chissà se erano in buona fede oppure solo delle insinuazioni maligne.

Oggi si parla di nuovo del Marinabay non perché riaprirà questa estate, come avevano promesso dal­l’Amministrazione (per quello pare non ci siano i tempi tecnici), ma per essere finito nell’inchiesta sulla ‘ndrangheta in Emilia-Romagna di questi giorni. Cito testualmente un articolo su www.ravennaedintorni.it. «I fatti risalgono all’estate 2013 ruotando principalmente attorno alla figura di Giuliano Debbi […] Dal 2008 l’uomo era uno dei due soci della maxi struttura sorta al posto del Nello Beach. Secondo l’ipotesi accusatoria attraverso la mediazione di un giornalista di Reggio Emilia, Debbi «più o meno inconsapevolmente avrebbe fatto ricorso a esponenti di spicco delle famiglia ‘ndranghetiste per allontanare il gestore dello stabilimento e recuperare un presunto credito vantato nei confronti dell’ex titolare di un locale del centro. Tutto sarebbe avvenuto con minacce esplicite».

Avvertenza: i due fatti riportati non sono collegati.
Questa è una rubrica di satira, credo sia solo sfiga…

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