giovedì
03 Luglio 2025
Rubrica L'osservatorio

Elezioni: tre cose che già non sopporto

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Ci sono cose che già faccio fatica a sopportare di questa campagna elettorale. Non so come farò.
1. Gente, non solo politici, che ripete e scrive tra gli applausi e i “mi piace” e la commozione generale: «Staremo sempre dalla parte di chi ha un diritto in meno». Ok, capisco il dolore, la tragedia immensa, l’incredulità,  però ora c’è pure un instant book (davvero, un instant book, minuto per minuto del suo discorso di candidatura), facciamo che basta quello. Non trasformiamo il povero Enrico Liverani in Martin Luther King. La sua era solo una bella frase ad effetto per farci credere che sarebbe stato un sindaco di sinistra, un tantino banale.
2. Interventi telefonati dei politici per tranquillizzare la nostra parte insicura e lisciare il pelo alle forze dell’ordine. Capita spessissimo anche in provincia di Ravenna che un poliziotto o un carabiniere prenda anche due sberle, mentre sta cercando di arrestare un delinquente, in particolare se ubriaco (il delinquente non il carabiniere). Basta andarsi a vedere le notizie locali dell’ultimo anno per capirlo. Una brutta roba, sono d’accordo, ma può capitare. Così come è capitato in centro a Ravenna in questi ultimi giorni, due calci e due pugni a un carabiniere da parte di un ubriaco, che fortunatamente non s’è fatto praticamente nulla (il carabiniere non l’ubriaco). Il primo è stato il sindaco, un post su Facebook che sembrava arrivato l’Isis con tanto di un leghista “non a casa nostra”. E poi la solidarietà di Forza Italia, La Pigna, la sinistra, i repubblicani, il segretario del Pd. Fosse così facile vincere le elezioni, le avreste già vinte…
3. I video dei candidati. Internet ha creato dei mostri, non solo per i commenti anonimi. I primi sono stati i grillini, con le loro autocandidature fatte in casa, con telecamerina e Youtube. Roba che ancora di notte mi sogno un faentino che voleva candidarsi al parlamento. Poi il fenomeno è dilagato, con alcuni primi piani stretti stretti di Matteucci da far paura. E i vari candidati alle elezioni non vedevano l’ora. Prima di Capodanno poi è stato terribile. Il piddino De Pascale con il suo tremendo accento quasi alla Luttazzi di fianco all’albero di Natale, ma ancora peggio l’inquietante “tanti auguri Ravenna capitale delle bellezza!” su musica soffusa e con voce cantilenante di Raffaella Sutter di Ravenna in Comune. Li avete visti? E poi le pillole quotidiane (quotidiane!) di Ancarani di Forza Italia tra Checco Zalone e i fatti di Colonia, fino ad arrivare alla grillina Michela Guerra che da stesa (?), con voce suadente (?) parla degli scazzi del Movimento 5 Stelle. Gente, scrivete un post su Facebook piuttosto, sul serio, lo dico per voi.

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