fare il sindaco ai tempi
di facebook non è mica facile…

Una volta, prima di internet e, soprattutto, prima dei social network, magari te la cavavi con qualche lettera sui problemi dei commercianti. Quelli, immagino, ci sono sempre stati. Ma adesso, con l’avvento di Facebook, fare il Sindaco è diventato davvero un bel problema. Se non ci credete, fate una visita sul profilo di Fabrizio Matteucci sull’ormai fin troppo celebre social network.

Ogni giorno il nostro Sindaco è subissato di messaggi di ogni tipo, lamentele che vanno dai  parcheggiatori abusivi ai marciapiedi di via Val Venosta, dalle multe “che colpiscono sempre me e mai gli altri” alle tartarughe in mosaico della rotonda di Ponte Nuovo. C’è chi dice, poi, che in via della Fontana, a Punta Marina, le auto vanno troppo forte e ci vorrebbe un autovelox e chi, invece, ha una vera e propria ossessione per le strisce nelle strade e dello spreco che è rifarle quando si vedono ancora bene. Una tragedia. Senza contare poi, dice un altro, i soldi buttati via per i lampioni che vengono accesi quando non ce ne sarebbe ancora bisogno. Naturalmente non manca chi non vuole un inceneritore. Un altro tipo pare non riesca a dormire da quando non è più possibile mangiare una pasta da Damassa dopo la mezzanotte. «Caro Signor Sindaco - scrive poi, tanto per fare un altro esempio, Tania - mi spieghi perchè da qualche tempo a questa parte ricevo la posta con un mese di ritardo?». Di tutto questo, però, forse non c’è tanto da sorprendersi. Uno vede concreta la possibilità di esporre i propri problemi al Sindaco e lo fa, così, su due piedi. La cosa davvero che non ti aspetti, invece, è che Matteucci perda del tempo a rispondere quasi a tutti. Anche a chi sinceramente non se lo meriterebbe. Ma la mia impressione è che lo faccia qualcun altro al posto suo e che si diverta anche. Come quando ha promesso di fissare un appuntamento ad un tale che su Facebook si esprimeva, testualmente, così:  «Caro Sindaco, da me molto stimato, le vorrei segnalare, anche se trattasi di un problema di modesta entità, la quantità di vucumprà che sta affollando le vie del centro e il parcheggio dell’iper». Una cosa, dice questo gentilissimo rompiscatole, che sta diventando «morbosa e invivibile, soprattutto per il fatto che anche lo stesso magrebino è capace di venirti incontro per elemosina anche 2-3 volte in una mattina, si immagini lei con la loro mole quanto possano rendere i tragitti morbosi». Ma di “chicche” ce ne sono altre. Una per tutte; Patty scrive a quello che è pur sempre il Primo cittadino di Ravenna cose del genere: «Sekondo me sign sindako ha trovato l’ennesima soluzione ke fa komodo alle kasse del komune - dice riguardo al parcheggio dell’ospedale (e tutte queste “k” non me le sono inventate, andate a vedere) - I mendikanti ora vengono anke a bussare alle kase, in cerka di cibo, di soldi, o di altro? ormai nn siamo più sikuri nemmeno in kasa? kosa intende fare?». Già, cosa intende fare? Mi sarebbe piaciuto risponderle, ma ci ha pensato su Facebook un certo Giorgio: «Fossi in Fabrizio la prima cosa che farei è rimandare a scuola chi scrive come te». Non male.

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