Gli attentati di Bruxelles E mica solo quelli

Chi si fosse perso le notizie in tempo reale da Bruxelles (che so, magari qualcuno di 102 anni senza un profilo Facebook) per fortuna ha potuto scoprire che c’era stato un attentato terroristico in Belgio guardando una foto di Salvini. Oppure, magari, leggendo le dichiarazioni del candidato a sindaco di Ravenna della Lega Nord (e di Lista per Ravenna, ossia l’Udc, ossia i vecchi democristiani più di destra di quelli del Pd: un’accoppiata che mi esalta ogni giorno di più), Massimiliano Alberghini, che dopo che alcuni pazzi si sono fatti esplodere in Belgio ha deciso di comunicarci che se fosse eletto sindaco potrebbe pensare di chiudere la moschea di Ravenna. Ne sentiva proprio l’esigenza. Per il bene della sua città. E non per la campagna elettorale, figuriamoci. Che non è uno sciacallo, lui, figuriamoci, è un commercialista dalla faccia perbene che non ha mai fatto politica. Capito?
Ma se qualcuno fosse stato ancora più attento, poteva scoprire quello che era successo già da subito, senza aspettare Alberghini il giorno dopo, guardando il profilo Facebook del sindaco Fabrizio Matteucci: una bandiera del Belgio e una frase ad effetto. Roba da mettersi a piangere, se non si fossero finite le lacrime per nulla, nei giorni scorsi, guardando la foto di Francesca Santarella. E anche quella di Pietro Vandini. E di Beppe Grillo. Mamma mia ragazzi, che figura di merda. Qua potete cercare in tutti i modi di giustificare la cosa, raccontarci la vostra verità, chiamare i carabinieri o insultarvi a vicenda. Qua può anche esserci chi ha ragione al cento per cento, chi non ha fatto nulla di male, chi ci crede veramente. Ma la buffonata dell’uno vale uno, quella della democrazia del web, la favola dei professorini che volevano insegnare come si faceva agli altri partiti, ecco, è andato un po’ tutto a farsi fottere. Qua è bastato “uno” che ha detto agli altri “uno” che il Movimento 5 Stelle non esisteva più, a Ravenna, e il discorso è finito prima di iniziare. Anzi, no, è finita pure peggio. Qualcuno ha fatto una petizione per chiedere a quell’uno (o due) di ripensarci. Che pena. Che pietà. Che pochezza. Poveri noi, povera Ravenna. Perché uno può anche sperare in un ricambio, ma se poi quelli che dovevano essere l’alternativa dopo cinque (se non dieci) lunghi anni sono riusciti al massimo a tirare fuori solo all’ultimo minuto (dopo vari pacchi) il nome di un Alberghini qualsiasi oppure hanno finito col litigare di brutto… Beh, la Sutter e i suoi saranno pure simpatici, ma per il ricambio, cari miei, dovremo aspettare almeno altri cinque anni.

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