Il Pd e quella voglia di cambiare ma «senza strappi»

Tutto quello che sono riusciti a fare, dopo il disastro delle ultime elezioni e i grillini che soffiano sul collo, è un documento approvato all’unanimità a favore del piano di Bersani (la faccio breve) e un altro passato con quattro astenuti (che per loro forse è un po’ come una rivoluzione) che impegna in gergo politichese il segretario provinciale «a convocare entro trenta giorni la direzione provinciale ponendo all’ordine del giorno la discussione del percorso che dovrà condurre all’avvicendamento della segreteria provinciale, in sintonia con le decisioni che verranno assunte anche a livello nazionale». Che forse è quasi una richiesta di dimissioni, ma che in realtà può essere interpretato un po’ come si vuole. Ma questo è il Pd, facciamocene una ragione. Quel segretario provinciale a cui si rivolge il documento, infatti, alla luce di tutto ciò se la cava commentando in una nota che si tratta semplicemente di «ridiscutere, quando ci saranno le condizioni per farlo, i tempi e il percorso che dovrà portare ai congressi per l’avvicendamento dei segretari». Ma vi rendete conto? Vi rendete conto che non vi capisce più nessuno? Cosa deve fare Grillo, deve prendere il 50 percento? Quanto ci mettete a dire un vaffanculo ogni tanto anche voi? A far volare gli stracci? No, il Pd non riesce a cambiare neppure dopo una batosta del genere. E così nella nota sempre quel segretario, che poi ora è anche parlamentare, se ne può uscire con una «in questo momento, ancora più che prima del voto, abbiamo tutti la consapevolezza che gli obiettivi sono comuni e riguardano il cambiamento del Paese e il buon governo delle nostre città. Proprio questa comune consapevolezza ci deve fare impostare il necessario lavoro di apertura del partito senza strappi». Certo, senza strappi, tutti accodati alla linea dei dirigenti. Lo capite che è questo che vi fa passare come morti-che-camminano agli occhi della “ggente”? Che non è possibile che in consiglio comunale, a Ravenna, non ci sia mai nessun consigliere piddino che vada contro il capo, contro il partito, anche solo contro il povero sindaco? Possibile che il Pd sia così pieno di anime ma dia sempre la stessa impressione di gregge immobile? Perché chi vuole il cambiamento all’interno del partito non ci prova davvero? Certo, certo, voi direte che in fondo i grillini sono ancora peggio, tutti burattini orchestrati da Grillo. E va bene. Ma lo capite che tanto alla gente basta Grillo? Lo capite che voi non lo avete, un Grillo? Non vi vuole più nessuno così “seri” e “responsabili”, no, vogliamo un terremoto, avete presente? La gente vuole un Pd che sia completamente diverso. Senza strappi, dite invece voi? Mi fate quasi pena, davvero.

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