il presidente, la moglie irata
e il commerciante

Ecco una storia davvero divertente. Ve la racconto tramite le parole degli stessi protagonisti e quelle di alcuni reporter d’assalto, che rendono meglio il tutto, come i cugini del sito di informazione Sorrento&Dintorni (www.sorrentoedintorni.it). La storia è quella del patron del Ravenna Calcio, Gianni Fabbri, in trasferta a Sorrento con la squadra.
«Il presidente - scrive Sorrento&Dintorni -, accompagnato dalla moglie, decide di fare un giro per i negozi della nostra cittadina costiera. Girando per i vicoletti, i due sono entrati in un negozio di souvenir». L’antefatto non è male, ammettetelo, ?sti giornalisti ci sanno fare. «Nell’entrare, il presidente Fabbri è inciampato, cadendo a terra». E questo sarebbe già sufficiente per produrre ilarità. Ma è solo l’inizio, infatti, ne sarebbe nata «una discussione con il proprietario», che però «la moglie del dirigente interpreta male». Così, senza troppe spiegazioni. «La signora - leggiamo ancora - che in mano aveva una busta piena di bottigliette di vetro (?, ndr) ha avuto uno scatto d’ira (?, ndr) ed ha scagliato la busta contro il venditore, ferendolo alla testa tanto da farlo andare in ospedale». Tutto chiaro, no? Uno scatto d’ira e via. «Cose da non credere - commentano addirittura da Sorrento - per chi dovrebbe dare l’esempio nel calcio e nello sport». Eh già. La versione di Fabbri, però, è naturalmente diversa. «Io sono entrato nel negozio - ha spiegato ai giornalisti ravennati - e ho chiesto il prezzo di un piccolo oggetto. Poi ho deciso di non farne più nulla. A quel punto sono stato prima apostrofato dal commerciante, poi spinto fuori dall’esercizio e di conseguenza sono caduto. Mia moglie Dea ha cercato di aiutarmi e di difendermi. In mano non aveva nessuna bottiglia, ma solo una piccola bottiglietta di profumo che avevamo acquistato per una conoscente». Ma questo profumo, almeno, lo ha tirato in testa al commerciante o no? Ecco, comunque, la terza versione, quella del vicepresidente del Ravenna, Antonio Ciriello, che merita di essere letta per intero, sempre su Sorrento&Dintorni. «Ho assistito in prima fila al più assurdo dei fatti che nemmeno ai tempi di Masaniello si sarebbe verificato e che qualche giornalaio in mala fede amico o “cumpariello” del commerciante descrive al contrario». Entrando nel merito, anche in questo caso la versione cambia: «Al momento di pagare - racconta Ciriello - il presidente ha chiesto il rilascio dello scontrino fiscale… in sostituzione gli è stata data una raffica di calci e schiaffi ed è stato scaraventato a terra». Addirittura! «La moglie - continua - che aveva con sè una busta di un noto negozio di profumi capresi per istinto e per difendersi ha colpito il commerciante che, per la cronaca, è sembrato a tutti i presenti epilettico o comunque strano, aveva gli occhi sbarrati e assenti». Mamma mia. Comunque, tornando ai fatti, «lo spigolo della busta ha ceduto e la confezione del profumo con lo spigolo ha provocato il taglio che non ha provocato 7 punti di sutura come è stato detto ma solo due “farfalline” (?, ndr) anche perché dopo i fatti siamo stati accerchiati ed aggrediti dai negozianti vicini accorsi in aiuto del “tipo strano”». Elamadonna. Ma che storia è?

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