Sta diventando un vero inferno vivere a Ravenna. L’altra sera, per esempio, sono andato a farmi un paio di birre in centro e mentre tornavo verso casa non sono riuscito a trattenermi: mi sono fermato a fare pipì dietro a una siepe. Neanche il tempo di richiudermi i pantaloni che una delegazione di Italia Nostra mi ha fermato per farmi firmare una petizione per salvare un pino e accusarmi di aver appena distrutto un piccolo ecosistema, di aver messo a repentaglio la sopravvivenza del fratino. «Ma come il fratino, in centro, in una siepe?», sì, in centro, sai, i cambiamenti climatici. Mestamente, allora, mi sono diretto verso l’auto, ma appena salito sento bussare, trasalisco e vedo un uomo gridare contro di me: era Pippo Tadolini della rete “Per il clima – fuori dal fossile”, infuriato perché la mia era «una cazzo di macchina Diesel» che sono fuori dal mondo, che è per colpa di quelli come me che è arrivato il rigassificatore a Punta Marina. Riflettendo sul nesso tra le due cose, sono tornato a casa: finalmente potevo rilassarmi, ma appena partito un video di Max Felicitas (mi si è aperto per puro caso, lo giuro) da dietro al divano ecco apparire Mirko De Carli del Popolo della Famiglia, in accappatoio di ordinanza, per spiegarmi che stavo per sprecare inutilmente il mio seme, che avrei potuto far nascere un bambino, piuttosto.
Dopo una notte tra insonnia e incubi, il mattino successivo sono quindi andato a fare la spesa alla Coop, cercando di affogare i dispiaceri di quella serata storta nello shopping compulsivo di salame felino, ma all’ingresso sono stato fermato da Veronica Verlicchi della Pigna che mi ha ricordato l’intreccio tra la politica locale e le cooperative rosse, sventolandomi in faccia un numero di Panorama e facendomi quindi propendere per l’Esselunga, dove però ho riflettuto a lungo sul consumo di suolo di quel nuovo quartiere, memore dell’agguato di Tadolini. Sconvolto, sono scappato in zona stazione per cercare, a quel punto, di fumarmi almeno una canna in santa pace. Anche qui, però, sul più bello sono stato spaventato a morte da una sorta di duo comico, Bertolino&Morgese, la Dc. Ma come la Dc? Sì, la Democrazia Cristiana stava facendo un video anti degrado ai giardini Speyer.
Allora ho preso la macchina, rischiando di farmi ritirare la patente per tracce di cannabis nella saliva, sono andato verso Marina per farmi un giro al Parco Marittimo, sicuro di non fare più brutti incontri. E invece c’era Alvaro Ancisi che stava raccogliendo pietruzze dai vari sentieri per farli analizzare e presentare un nuovo esposto interessantissimo sul tema. «Se fai una camminata qui, vuol dire che sei del Pd», mi ha detto nel frattempo un bagnino ancora infuriato per i parcheggi mancanti.
E dire che volevo solo farmi una birra…