l meglio del 2012 in pillole Seconda parte

Come promesso, al rientro dalle feste ecco la seconda parte del meglio (o peggio, vedete voi) dell’ormai già dimenticato 2012.

Luglio: esce dello stirene dalla Versalis. Secondo un sondaggio solo un ravennate su mille (l’ex consigliera Verde Grazia Beggio) sa cos’è lo stirene e solo mille ravennati (chi ci lavora e qualche giornalista) conosce la parola Versalis. Ma è panico in città.
Per Ravenna capitale della cultura si fa del cinema in piazza del Popolo. Ragazzi, potevate fare meglio, davvero. E poi Avatar? Cavolo Avatar? E infatti per fortuna avete rimediato col treno, lì siete stati bravi. Però oddio, neanche il tempo di compiacersi che arriva quell’albero di Natale. Ma cos’aveva, era malato? La gente si fermava a piangere lì davanti, da quanto era triste. Ho visto uno frustarsi di fronte a quel salice piangente travestito da albero di Natale con appesi dischi di carta. Il prossimo anno meglio una videoinstallazione incomprensibile.
Ah sì, in luglio brucia anche la pineta della Bassona. Un disastro. Per tutti gli uccelli, soprattutto.
Agosto: il Ravenna Calcio riparte dalla settima serie nazionale, punto più basso mai raggiunto, dopo il secondo fallimento della sua storia. Ma meglio non parlare di sport a Ravenna, visto che poi il fiore all’occhiello dovrebbe essere la pallavolo che ha una squadra che ha comprato i diritti dell’A1 dopo essere retrocessa ed è attualmente ultima solitaria e si parla di una fusione con le squadre di mezza Romagna. Mi deve mancare qualche pezzo.
Settembre: è morta una brava persona mentre faceva servizio alla festa del Pd, l’assessore Gabrio Maraldi. E purtroppo questa volta non c’è niente da ridere.
Ottobre: le orfanelle dei Galletti Abbiosi perdono la causa nonostante venga certificato dal giudice che avevano ragione a chiedere l’eredità del conte (la loro colpa è essersene accorte troppo tardi) che invece è andata, in poche parole, interamente nelle casse della fondazione che unisce tra gli altri anche Curia e Comune. Il sindaco non ce la fa proprio a difenderle, anzi, ne querela una, si farà un trip contro i teppisti del web per poi ritirare le denunce e infine saluterà in questi giorni con un lungo messaggio di affetto il dimissionario vescovo Verucchi senza fare alcun cenno a questi fatti e neppure alla recente denuncia di un ragazzo che dice di essere stato violentato da un prete, rivelando anche la presenza di diversi sacerdoti in locali e siti gay. Va beh, su tutta questa partita, davvero, ci meritavamo un altro sindaco. Ma l’ho già detto.
Novembre: l’Astoria chiude, in gennaio non ha ancora riaperto, e intanto i suoi padroni, praticamente, quelli del Cinemacity, interrompono tutte le convenzioni per fare più cassa possibile, essendo l’unico cinema rimasto. Bella città.
Dicembre: ultima giostra di primarie con grandi protagonisti i vendoliani che  a Ravenna sono ancor meno che nel resto d’Italia ma si ostinano a trascinare alla vittoria Bersani e poi magari si stupiscono se ci sono ancora Rosy Bindi e Franco Marini. Per i candidati, invece, il Pd fa di tutto per escludere persone poco controllabili, tenendo addirittura Sefi Idem fuori dal listino bloccato del segretario e facendola figurare come un esponente del territorio in primarie che più scontate non si può. Io non li voto più, sia chiaro.
Ma dicembre è anche il mese in cui si dibatte in fretta e furia sulle convenzioni culturali del Comune ma nessuno ha centrato il vero punto: come è possibile che si continuino a dare soldi a robe come Ensemble Mariani, Polifonica, Centro Dantesco e Orchestra da Camera se si dice che bisogna puntare tutto sul contemporaneo? Un po’ di coraggio e scelte chiare no?
[2 – fine]

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