La Democrazia cristiana è viva e lotta con noi

Mi stavo un po’ preoccupando, e invece ecco che finalmente è tornata alla carica la cara vecchia Democrazia cristiana, che è viva e vegeta e lotta insieme a noi. Il consigliere comunale di Lista per Ravenna Nicola Grandi, per esempio, chiede in una interrogazione al sindaco di bandire la carne dai menù nelle scuole nei venerdì di Quaresima. Considerato il fatto, scrive, «che sono, per la religione cattolica, giorni di astinenza dalla carne e dai cibi ricercati o costosi» e, aggiunge, «malgrado siano tenuti al digiuno i fedeli dai diciotto anni compiuti e all’astinenza dalla carne i fedeli che hanno compiuto i quattordici anni, la dottrina cattolica insegna che anche i bambini e i ragazzi vanno formati al genuino senso della penitenza cristiana», e considerato poi anche che vietare la carne al venerdì, scrive Grandi, sarebbe «un atto di puro buon senso dovuto a tutte quelle famiglie che decidono, legittimamente e liberamente, di praticare anche con questo gesto la loro fede e che non è corretto si trovino a giustificare ai propri figli la disparità di comportamento fra ciò che con fatica praticano fra le mura domestiche e ciò che invece accade a scuola». Ok, poi qualche giorno dopo Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale sempre di Lista per Ravenna, si lamenta per l’assenza del Comune all’inaugurazione di una cucina alla scuola Morelli realizzata grazie alla fondazione Morelli-Galletti-Baronio, presieduta se non ricordiamo male dal vescovo e, tempo ancora qualche giorno è lo stesso Grandi a definire «raccapricciante» il dato delle mille interruzioni volontarie di gravidanza nel Ravennate nel 2010, chiedendo in un’altra interrogazione al sindaco «quando, come e con quali criteri verrà realizzato il tavolo con le associazioni di volontariato mirato alla corretta applicazione della legge 194».
Infine, Gianluca Benzoni, che si firma come responsabile dell’ufficio Difesa (ma difesa da cosa?) dell’Udc provinciale, chiede al sindaco di emanare un’ordinanza per disciplinare la vendita nei distributori automatici di articoli erotici e pornografici. In particolare pare voler difenderci tutti non solo dai video hard, ma anche da vibratori, vagine vibranti, creme per migliorare le prestazioni sessuali e altri curiosi articoli osè che sarebbero in vendita in questi distributori. Benzoni chiede di posizionarli ad almeno trecento metri (trecento metri?) da punti sensibili e in un italiano un po’ disinvolto scrive, testualmente, che «questi distributori automatici manifestano forte preoccupazione in ordine all’eventualità che le indicate tipologie possano concretizzare elementi di rischio per l’incolumità psico-fisica dei minori, bambini e adolescenti». Bene, bravi, vi vogliamo così!

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