domenica
15 Giugno 2025
Rubrica L'osservatorio

La futura capitale sta con la Sanzio, tra sogno e realtà

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Due attori ravennati sono stati addirittura minacciati di morte da gruppi di integralisti cattolici solo perché protagonisti del discusso spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio “Sul concetto di volto nel figlio di Dio”. Per fortuna da Ravenna si è levato un coro unanime di sdegno e di solidarietà nei confronti dei nostri concittadini sotto i riflettori.

«Esprimo tutta la mia solidarietà agli attori e alla Raffaello Sanzio per quello che è successo. Invito ufficialmente la compagnia cesenate a portare “Sul concetto di volto nel figlio di Dio” in piazza del Popolo e ad esibirsi contro la censura magari in occasione della prossima Notte d’oro  che non potrà certo continuare ad essere la puttanata degli anni scorsi se vogliamo davvero candidarci a capitale europea della cultura». (il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci)

«Volevo dire che sì, insomma, ‘sta roba qui è uno scandalo». (l’assessore alla Cultura del Comune, Ouidad Bakkali)

«Come presidente della commissione Cultura del consiglio comunale credo sia giusto metterci la faccia pubblicamente e chiedere a tutto il consiglio, visto che Ravenna in questi anni ha investito tanto sul teatro, di votare almeno un ordine del giorno a sostegno della Raffaello Sanzio. Una piccola cosa, certo, noi siamo abituati ad occuparci di problemi più seri, però di questo fatto se ne parla in tutta Italia e credo sia giusto che una città candidata a capitale europea della cultura si schieri apertamente. E lo facciano anche tutti i cattolici del Pd, partito del quale faccio parte con convinzione, non certo per fare carriera, al fine di sgombrare il campo da tutti i dubbi». (Fabio Sbaraglia, presidente commissione Cultura Comune di Ravenna)

«Da quello che mi risulta, una cosa come le cinque tracce qui non si era mai vista, ma non parlerei proprio di censura preventiva». (Alberto Cassani, coordinatore Ravenna2019)

«Non sono d’accordo con il Vaticano e credo che prima di protestare bisognerebbe aver visto lo spettacolo. Così ci facciamo tutti una figuraccia, diobono». (il vescovo Giuseppe Verucchi)

Ok, c’è bisogno di dirlo che le dichiarazioni qui sopra sono solo il frutto della mia mente malata? No, vero?

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