La Ravenna (ri)vista durante la maratona

Sono ancora stanco per la maratona di domenica. Ero tra gli ottomila e rotti che hanno corso tra le meraviglie della nostra città.
Siamo partiti dal Mar e tutti a cercare il manifesto della grande mostra del 2017, ma poi ci hanno detto che in realtà non ci sarà perché non sanno bene che fare. Allora ho proseguito alla ricerca dei tesori di Ravenna lungo i giardini pubblici e poi in via Alberoni, trovando la famosa villetta dell’orrore, dove mi sono fatto fotografare prima di tornare verso il centro e ammirare gli splendidi chioschi di piazza Mameli e anche l’incredibile scala chiusa sul retro di una splendida chiesa vicino alla stazione, che i bagni in piazza Kennedy al confronto sono un’opera d’arte. Poi insieme ai miei compagni maratoneti ho continuato a suon di selfie lungo il percorso, costeggiando la Rocca Brancaleone, nelle solite perfette condizioni, esempio di monumento storico ben tenuto e riqualificato per ospitare grandi eventi. Il percorso poi proseguiva nella circonvallazione alla Rotonda dei Goti lungo un suggestivo cavalcavia ideale porta d’ingresso per il Mausoleo di Teodorico, con deviazione verso la Darsena, maestosamente riqualificata lungo il Candiano, finalmente bonificato, dato che di tutto questo se ne parlava già alla prima edizione della maratona, a cui avevo naturalmente partecipato. E poi il ritorno prendendo via delle Industrie, via molto suggestiva dove giustamente ha sede la nostra Accademia di Belle Arti, e ancora di corsa di nuovo verso il centro, prendendo vicolo degli Ariani per poter ammirare l’opera di riqualificazione del giardino promessa direi cinque-sei maratone fa dall’allora vicesindaco Giannantonio Mingozzi, unico politico ravennate quest’anno a non aver partecipato alla corsa. Poi dopo un giro panoramico nella zona più sconosciuta del centro storico per i nostri concittadini, quella della basilica di San Vitale, il programma prevedeva una corsa fino a Classe e poi a Punta Marina, prima di tornare di fronte al Mar a tagliare il traguardo. Io ho preferito fermarmi a Palazzo Rasponi ad asciugarmi il sudore nei bagni di questo nuovo palazzetto ravennate, che ne avevamo bisogno. Poi sono andato a comprare cioccolato alle bancarelle della fiera per poi mangiarlo di fronte al banchetto di sensibilizzazione sul diabete, come ormai tradizione in programma sempre nello stesso weekend. Oh, che bella Ravenna, durante la maratona!

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