«I fenomeni che l’ordinanza intende contrastare, sono riconducibili alla presenza di un considerevole numero di bar, esercizi commerciali ed esercizi artigianali alimentari e, conseguentemente di una forte aggregazione di persone, tale da rendere estremamente difficili anche le operazioni di controllo da parte delle forze di Polizia». Cavolo no, non ci credo, Matteucci colpisce ancora! Un’altra ordinanza del sindaco sceriffo! E si lamenta dell’aggregazione di persone! Sono proprio curioso di vedere cosa c’è scritto. Allora, è fatto divieto «ai titolari o gestori di attività commerciali in sede fissa e di attività commerciali alimentari su aree pubbliche, ivi compresi gli ambulanti itineranti, è fatto divieto di vendere, per asporto o consumo sul posto, o cedere a terzi, a qualsiasi titolo, bevande alcoliche in qualsiasi contenitore dalle ore 21,00 alle ore 07,00 del giorno successivo, nonché bevande di qualsiasi specie in contenitori di vetro». Non si può comprare l’alcol neppure alla Coop, insomma. Ma dai! Si può bere sul posto invece – vi riassumo io l’ordinanza – se sei socio di un circolo o di un’associazione privata, solo nei circoli o nelle associazioni private, che però non possono vendere alcol. E poi si possono bere alcolici se stai seduto in un kebab o in una pizzeria al taglio, ma solo se ordini anche da mangiare eh. Ah ah, ma sindaco stavolta fai proprio ridere! Non se ne può più!
Nei locali almeno – continuo nella lettura – si può bere, ma non bisogna allontanarsi, bisogna stare nel locale stesso, insomma, e non puoi comprarti una birra da portarti a casa. D’accordo, non è proibizionismo stavolta, ma si continua a limitare la libertà di impresa, si continua a vietare per risolvere i problemi, non si trovano le soluzioni ma si impongono dei divieti.
Ma… scusate. Ops. Oddio. Questa è un’ordinanza del Comune di Parma, non di Ravenna! È uno dei primi provvedimenti del primo (o forse il secondo) sindaco grillino d’Italia. È la rivoluzione del Movimento 5 Stelle. E dire che io un po’ ci credevo…
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