C’è un momento in cui tutti gli anni mi monta una gran tristezza dentro. È il momento in cui piazza del Popolo si riempie inspiegabilmente di casette di legno che vendono guanti, sciarpe e caramelle gommose. Non so cosa farci, mi viene da piangere. E così mi butto sulla politica. Sfoglio i giornali, ma il mio pianto diventa un grido di dolore nel leggere per esempio che il povero Liverani è stato sostituito da un nuovo assessore in giunta a Ravenna. Cioè, mancano sei mesi alla fine del mandato di questa amministrazione e anziché redistribuire le deleghe del povero Liverani e risparmiare almeno gli ultimi spiccioli, affidano il suo assessorato a un tal Fagnani, contro cui non ho nulla, renziano della prima ora, dicono, uno che voleva rottamare tutto, e che è diventato prima presidente di Azimut, controllata del Comune, e ora assessore. Con un diploma di liceo artistico, che per carità, va bene, a me piace l’artistico e non ho questa fissa dell’università. Però, dio santo, come si fa a non dar ragione ad Alberto Ancarani di Forza Italia quando parla del Pd come di un “poltronificio”? E badate bene che – nonostante nutra una certa simpatia di fondo per Ancarani, fosse anche solo perché mi ha da poco citato in consiglio comunale – non c’è nulla al mondo che odi più di Forza Italia. Ma davvero, a questo punto, bisognerebbe immaginare intensamente una Ravenna senza il Pd, come recitano i manifesti della Pigna. Oddio, la Pigna. Il grido di dolore diventa un rantolo, vi giuro, sto proprio male. La Pigna, la lista civica che doveva sorprenderci tutti, fuori dai partiti, dalla parte della società civile, della cultura. La Pigna ha prima candidato a sindaco uno che – con tutto il rispetto per l’uomo e l’imprenditore – è in consiglio comunale da secoli prima come Alleanza nazionale e poi con Forza Italia (vedi sopra), poi ha siglato un’alleanza con Fratelli d’Italia e il suo portavoce Luciano Fosci (ex leghista, se avete presente chi è, non c’è bisogno di aggiungere altro). La lista civica lontana dai partiti e per la cultura, dicevamo. Ok, basta, vado a farla finita in piazza San Francesco, che mi dicono ci sia una bella pista di ghiaccio, di quelle che trasmettono buon umore…