Lasciate in pace gli studenti che si “autogestiscono”…

Basta, non ne posso più di questi paladini delle regole, questi bigotti travestiti da moralisti (o viceversa) che vogliono imporre alla collettività il proprio pensiero all’insegna del politicamente corretto. Basta con questi giovani consiglieri del centrodestra che parlano come sessantenni frustrati. Al centro del loro mirino, questa volta, sono finiti gli studenti che in questi giorni anche nella provincia di Ravenna stanno occupando (o autogestendo, a seconda dei casi) gli istituti superiori. Teppisti, o almeno così pare leggendo qualche dichiarazione, che stanno impedendo lo svolgimento di un servizio pubblico allo scopo di fare qualche giorno di baldoria. Tanto basta, ai nostri giovani del centrodestra, per chiamare in causa la magistratura e chiedere l’intervento urgente delle forze dell’ordine per sgomberare le scuole occupate. Fosse per loro, sarebbe questa l’occasione per un’altra Bolzaneto, “che tanto in fondo non è successo niente, lo ha detto anche il tribunale che non ci furono torture”. Una tortura è invece per me leggere della volontà di allertare il prefetto e di chiamare l’esercito, che significa solamente recitare la parte dei “cattivi” per dimostrare ai benpensanti di far parte dei “buoni”, ma perdendo il senso della misura e finendo così per dare troppa importanza alla protesta studentesca. Perché in fondo lo sappiamo tutti che i motivi che stanno dietro alle occupazioni non sono sempre tali da giustificarle (anche perché altrimenti non si spiegherebbe come sia possibile che si ripetano puntali ogni anno) e che i ragazzi con i loro slogan già sentiti e gli attacchi al “governo neofascista” di turno non vengono presi in seria considerazione da nessuno. Forse la maggior parte degli studenti non sa neanche contro chi sta protestando. A diciotto anni, però, ad essere importante è l’atto stesso della “protesta”. Il diventare consapevoli che non può esistere un pensiero unico e che è dovere di tutti indignarsi di fronte alle ingiustizie, prima che sia troppo tardi e prenda il sopravvento l’assuefazione. A scuola, purtroppo, tutto questo non lo insegnano e allora ben venga anche un’occupazione per far nascere negli studenti una nuova consapevolezza. Non per niente sono in molti i politici che hanno deciso di iniziare la loro carriera all’interno degli istituti in occasioni del genere. Autogestirsi, come dice la parola stessa, significa assumersi nuove responsabilità, forse le prime vere responsabilità da “grandi”. Per molti è anche l’occasione per aggiornarsi su temi di attualità e non solo sul Grande Fratello. E se ci scappa anche una “canna” non sarà la fine del mondo.

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