L’assessore Pd che si vergogna del suo partito

Questa lettera non me la sono inventata, l’ha scritta davvero Valentina Contadini, membro del direttivo provinciale del Pd e assessore nel Comune di Cotignola. La voglio pubblicare quasi integralmente qui sotto. Specificando che non ne condivido la parte propositiva: io ovviamente il Pd non lo voterò mai più in vita mia (non che lo avessi fatto a ‘sto giro) e spero che non lo voti più nessuno. Però complimenti a Valentina e a tutti i militanti che come lei hanno il coraggio di gridare la propria rabbia ai dirigenti di questo (ex) partito.

«Mi sono vergognata perché molti  dei dirigenti del mio  partito non hanno detto ciò che pensavano e non hanno fatto ciò che dicevano. […] Ci  hanno sommerso di  macerie, noi, i militanti, gli elettori, i volontari , macerie delle quali non abbiamo ancora capito la provenienza , né chi siano stati i responsabili, macerie che ci hanno inchiodati ad abbracciare la cultura del berlusconismo, quella cultura da cui stiamo cercando di difendere con le unghie e con i denti i nostri figli. L’amarezza, la delusione che accompagna questo crollo è talmente tanta da averci fatto sentire anche stupidi, stupidi di non riuscire ad arginare il groppo in gola, stupidi di non volerci arrendere.  Riflettendoci meglio non è la stupidità ma è coraggio, sì coraggio di volere ricostruire di non arrendersi di non soccombere alla logica di chi  pavidamente ha tessuto nell’ombra la tela che ha permesso il tradimento del mandato elettorale, dei principi, delle promesse con le quali si è chiesto il consenso. È il coraggio di utilizzare la libertà per riappropriarsi del proprio partito e ricostruirlo nella verità. Perché il partito è prima di tutto degli elettori, dei militanti,dei  volontari,  dei dirigenti diffusi,  degli amministratori dei territori piccoli e grandi, che ogni giorni vivono la realtà sulla propria pelle,  non dei grandi strateghi, che da troppi anni hanno costruito sul nostro partito il vestito del perdente. […]  I responsabili di questo terremoto devono essere stanati e noi , la  cosiddetta base, dobbiamo avere il coraggio di appropriarci della nostra libertà e pretenderla questa verità.  Il Pd è roba nostra di tutti, elettori militanti, iscritti che arrivano da tante storie diverse, che le battaglie le fanno con le spalle dritte e di fronte. A cui non interessano le chimiche delle alleanze , il cinismo di bassa lega, che non vogliono  accodarsi  a chi ha distrutto il nostro paese,  che non rincorrono un sogno ma un mondo possibile, scevro da ogni mistificazione. Occorre  un congresso urgente che ci permetta  l’uscita di scena ai  cinici dinosauri  responsabili di tanto scempio , a chi ha utilizzato il partito per i propri fini personali,  ai gruppi che hanno agito per occupare posti di potere. Ed io voglio esserci, perché non è il momento di cedere all’amarezza, non ancora.

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