domenica
15 Giugno 2025
Rubrica L'osservatorio

Le dichiarazioni? non sono mai
un “incidente”

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La storia del sindaco Matteucci che si scaglia contro i “fannulloni” del Comune  mi fa riflettere. Non sui costi della pubblica amministrazione, no, ma sull’importanza della comunicazione.
Già, bella scoperta. Forse, però, non tutti si rendono conto di come, anche a livello locale, la comunicazione sia diventata una strategia “politica”. Quando Matteucci parla sui giornali, non è mai per caso. Se gli è scappato di offendere, si fa per dire, qualche dipendente comunale, non si tratta di un fraintendimento o di una dichiarazione “rubata”, ma di una lucidissima scelta di intervenire su un tema molto caro soprattutto agli elettori del centrodestra, sul giornale di riferimento del centrodestra ravennate, letto da gente di centrodestra. Cari lettori, è stato il messaggio del Sindaco, sappiate che io da Brunetta non ho niente da imparare, alle prossime elezioni potete votarmi tranquilli, altro che i vostri rappresentanti locali, che non sanno fare altro che litigare! Va beh, forse sul messaggio ci ho ricamato un po’, ma avete capito. Poi, per riparare al “danno”, il Sindaco scriverà una bella lettera aperta per i dipendenti comunali (e gli elettori di centrosinistra) in cui si limiterà a dire cose inoppugnabili, di semplice buon senso, in modo da uscirne “pulito”. Facile, no?  Di veri “autogol”, dalle nostre parti, se ne vedono pochi. Mi viene giusto in mente quello del neosindaco di Faenza che si lamentò della difficoltà di trovare gente disposta a fare l’assessore per appena 1.600 euro al mese. Di dichiarazioni infelici naturalmente ne ha rilasciate anche Matteucci ma, fidatevi, sempre in modo lucido. Come quando sul Carlino commentò la tentata violenza sessuale nel sottopassaggio della stazione, facendone quasi una questione “culturale”. Dando a intendere (senza dirlo) che non era poi un caso se gli aggressori erano nordafricani. Concetto aberrante ma, c’è da scommetterci, condiviso da gran parte dei ravennati. E quindi perché non far loro sapere che anche il sindaco la pensa così? Cari ravennati, sappiate che non sono il solito sindaco di sinistra che si schiera sempre dalla parte degli immigrati, io ai vostri voti ci tengo. Come ci tiene, sia chiaro, all’integrazione, ci mancherebbe, spiega sempre sul Carlino: perché infatti non organizzare un corso per ?sti stranieri? Chissà che non la smettano una buona volta di violentare le nostre figliole. Neanche il suo amico leghista Tosi, forse, avrebbe saputo fare di meglio.

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