venerdì
17 Ottobre 2025
Rubrica L'osservatorio

Le pistole ad acqua sono vietate

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Nel piazzale della stazione ferroviaria di Ravenna ci sono due camionette dell’esercito. Un cordone di soldati che imbracciano fucili d’assalto. I passanti si mettono sull’attenti, gridano “Ave Veronica” in direzione del municipio e proseguono senza alcun intralcio.

I giardini Speyer hanno un recinto di filo spinato elettrificato. Ovunque ci sono cartelli luminosi scritti solo in italiano: “Chi vuole solo provocare non può usare pistole ad acqua”.

Poco più in là un lungagnone con i capelli legati e la bandiera di un sedicente Stato insulare distribuisce soldi a mazzette da un gazebo: “Contributi comunali per l’acquisto di armi per la difesa che è sempre legittima”.

Gruppi disomogenei di universitari in stato confusionale si aggirano in zona bofonchiando di un presunto studentato di cui nessuno ha notizie. Arriva una pattuglia della polizia locale in tenuta antisommossa e li perquisisce: le mani arrivano fin dove non batte il sole. Benito, il cane antidroga in dotazione ai vigili urbani, fiuta qualcosa: due studenti vengono prelevati dall’alto da un drone e fatti sparire.

Lungo viale Farini e via Diaz si snoda un serpentone di persone che camminano in silenzio. Il capo delle camminate spontanee è seduto su un trono portato a spalla da quattro pretoriani. Il capo impone la linea: «Siamo stati costretti a farci giustizia da soli».

In via Chiavica Romea c’è una spianata di asfalto: “Parcheggio Spartaco”. Per tenerlo pulito è al lavoro un plotone di spazzini: sono tutti dipendenti comunali, non esiste più Hera, la città non è sommersa da rifiuti, ma ci sono un po’ di ex consiglieri e politici senza stipendio.

Sulla sponda del Candiano c’è un capannone di plexiglass che è la sede di Pd, Poltronificio Darsena: un’azienda di mobili che produce poltrone. I capiturno sono Michele e Alessandro.

Questo è “Pigna’s creed” un nuovo videogioco distopico che gira online. Non sembra male.

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