l’outlet di marina
e la lezione di south park

Wal-Mart è il nome del più grande rivenditore al dettaglio nel mondo. Si tratta, come molti sapranno, di una catena di ipermercati a basso costo diffusa in particolare negli Stati Uniti e non c’entra assolutamente nulla con il nuovo outlet di Marinara. Anzi, un paragone non potrebbe far altro che lusingare i titolari del nostro nuovo outlet, visto che stiamo parlando di una delle prime multinazionali del mondo per fatturato e la prima per numero di dipendenti.
In America, però, è anche continuamente al centro di molte proteste, in particolare per il suo impatto sull’economia locale. I commercianti di Marina, insomma, non sono soli. Perché forse è un po’ troppo facile arrivare alla conclusione che un nuovo outlet, solo per il fatto di riuscire ad attrarre visitatori (addirittura un milione all’anno, dicono), rappresenti anche un beneficio per tutti gli altri negozi di Marina. Loro, in fondo, è difficile che possano fare sconti del 70% come quelli annunciati dal Marinara Yacht Outlet. O quelli del Wal-Mart, per tornare all’inizio, una cui filiale provocherà un vero e proprio flagello nella cittadina di South Park, in una puntata dell’ottava stagione dell’omonima, e geniale, serie televisiva a cartoni animati americana. E non ridete, perché South Park, con la sua sbracata ironia, è ben più “serio” di quanto si potrebbe pensare. L’apertura del negozio (ribattezzato Wall-Mart, con una “l” in più), per esempio, nel cartone animato costringerà i piccoli commercianti a chiudere e farà ammalare i cittadini di shopping, prima che qualcuno di loro rinsavisca fino al punto di arrivare a bruciare il centro commerciale, sulle cui ceneri ne nasceranno però un altro e un altro e un altro ancora. Insomma, a quanto pare, non c’è via di scampo. L’appello, allora, è di non esagerare con lo shopping a Marinara. Ma soprattutto è quello di vedere e rivedere South Park, su Mtv, sul satellite o semplicemente scaricando le puntate in internet. Fatelo anche se il Movimento Italiano dei Genitori vorrebbe bruciarne gli archivi (magari però parlatene con i vostri figli solo quando saranno un po’ cresciutelli, che è meglio). Ne varrà la pena anche solo per vedere i giovani protagonisti del cartone discutere su chi sia meglio votare tra un panino alla merda o una peretta gigante. Perché è un inno alla libertà, un invito ad abbandonare i luoghi comuni e a sfatare i tabù, ridicolizzandoli. E perché altrimenti, per esempio, non potreste mai assistere ai monologhi della vagina (cioè, la vagina!) della celebre conduttrice televisiva Oprah Winfrey che si lamenta per le scarse attenzioni ricevute dalla propria “padrona”. Ma ci pensate a qualcosa del genere in italia? Che so, con la Ventura al posto della Winfrey? Come minimo, statene certi, cadrebbe un Governo.

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