Mai mangiare pesante prima di dormire…

Ogni tanto faccio davvero dei sogni terribili. Questa volta ho sognato Ambrogio Sparagna, non so se avete presente, che voleva venire a suonare a casa mia del folk popolare. Aveva proprio quella faccia. Mi diceva: “Moldenke, ormai a Ravenna ho suonato dappertutto, ho cantato anche Bella Ciao in piazza con il sindaco, adesso voglio venire a casa tua, suonare nel tuo salotto con la mia orchestra”. E mentre declinavo gentilmente l’offerta ecco che suona alla porta Silvio Bartolotti, arrivato a casa mia su una portantina sostenuta da due pigmei che avevano la faccia del vicesindaco Giannantonio Mingozzi (non mangiate mai la peperonata prima di andare a letto). “Buongiorno Moldenke, ti vorrei come insegnante di religione nella mia nuova scuola privata”, mi ha detto Bartolotti. E mentre declinavo gentilmente  questo nuovo invito suona ancora il campanello e questa volta era Vittorio Sgarbi, che mi voleva dire quanto gli faceva cagare la nuova piazza Kennedy. E mentre cercavo di fargli capire che a nessuno frega davvero un cazzo di quello che pensa sulle cose e che i giornalisti lo chiamano solo perché si divertono e possono poi raccontarlo agli amici, ecco che bussa alla mia porta il menestrello del centro di Ravenna con una sua nuova canzone originale di De Gregori, e mentre mi sto togliendo la soddisfazione di spaccargli la chitarra sulla schiena il sogno salta, un flash, improvvisamente mi ritrovo tra ferraglie immonde, prigioniero delle auto in un piazzale tristissimo e mi chiedo come sia possibile che in tutti questi anni l’unica cosa che siano riusciti a fare sia un parcheggio obbrobrioso di un piano dietro un ex cinema della parrocchia. Ma la mia delusione dura giusto il tempo di una bestemmia, perché nel sogno vengo poi catapultato in Darsena, in una Darsena finalmente riqualificata con tanta gente, marinai ubriachi che vomitano nel Candiano, il ponte mobile sempre aperto e poi eccolo, un palco illuminato galleggiante, con musica di merda e due tamarri sul palco che insegnano passi di danza latino-americana e a un certo punto si tolgono la canotta per restare a petto nudo con l’addominale scolpito perché, dicono, hanno caldo. Avete presente? Mi dicono che sia successo davvero e che ci sia pure un video su internet. Ma minchia ragazzi, se doveva finire così, la Darsena, tanto valeva tombarla, farci dei parcheggi e continuare a drogarsi in macchina.

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