Movida in centro? Ce ne fosse di più… Costi quel che costi

La mia l’avevo detta già per altri casi analoghi, ma ora che tutti in città non parlano d’altro, mi vedo costretto a ribadire il mio pensiero, che non sarà proprio popolare, ma che ha il pregio di essere giusto. Almeno se vogliamo che Ravenna esca dalle nebbie che tradizionalmente l’avvolgono e che diventi una città viva, giovane, dinamica, europea, moderna. Per diventare tutto questo abbiamo bisogno di gente che vomita per strada? Anche, sì, fidatevi. Allora, è evidente che sto parlando del caso dei Gingini, nuova discoteca in centro a Ravenna di cui si narrano le vicende in questi giorni sui giornali locali perché i carabinieri hanno scoperto che non ha neppure la licenza, da discoteca, e perché avrebbe rovinato la vita ad alcuni residenti della zona a causa degli schiamazzi notturni, del rumore, degli ubriachi, eccetera, eccetera. Ecco, sulle questioni burocratiche stendiamo un velo pietoso: figuraccia dei titolari (che si sono dovuti un po’ arrampicare sugli specchi per far credere che in fondo non è che proprio si balla…), ma soprattutto del Comune, che sapeva di avere una discoteca in centro non autorizzata, in pratica, ma se ne è fregato, oppure chissà cosa è successo. Ma qui voglio parlare della questione dei residenti. Mi dispiace per loro, sul serio. Che non riescano a dormire, a vedere la televisione, a leggere (ma farlo ascoltando musica noise in cuffia, come faccio io?). Però è giusto così. Guardate, iGingini non è certo il target di locale che apprezzo, figuriamoci, mi pare tamarro e commerciale, bleah. Ma è un locale che in un centro storico di una città da 150mila abitanti deve esserci. Come ce ne devono essere altri. Aperti anche fino alle 3 di notte, sì. Per cambiare questa città bisogna prendere decisioni anche impopolari. Vuoi abitare in centro? Sappi che di notte c’è casino, perché siamo una città viva. E magari fosse veramente così. Intanto però incominciamo a entrare nell’ottica. E voi che avete preso di mira i Gingini (penso anche a tutti i commenti sul sito internet di Ravenna&Dintorni), voi lo sapete com’è vivere a Trastevere a Roma, per esempio? O nelle zone della movida di Firenze, Torino, Ferrara, Milano, e va bene, anche solo nella vicina Cesena? Ci siete mai stati? I ragazzi, gli universitari, si divertono fino a notte fonda per strada, con schiamazzi e magari sì, anche qualche vomito per il troppo alcol. Non andate ad abitarci vicino, se vi stressa la cosa, se non volete comprarvi i doppi vetri o se non riuscite a dormire con dei tappi nelle orecchie. Un giovane che viene a Ravenna in vacanza o per motivi di studio, e che di notte la trova silenziosa, la cancella dalla mappa delle città divertenti. Una città morta, insomma, come lo è stata finora. E hai voglia di fare mercati coperti aperti fino a mezzanotte. È un po’ la questione Marina. Il nostro sindaco ha fatto di tutto per farci andare meno gente, meno giovani. No, facciamone venire tanti, di giovani. Diventiamo qualcosa di diverso. Magari diventiamo anche più tolleranti. Al massimo mandiamo due vigili in centro a fine serata, tanto per frenare qualche eccesso. Ma poi bona.

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