Musicisti padani aggrediti al Mei, che “delusione”…

Non che sia difficile crederlo, ma sappiate che esiste un’Associazione Musicisti Padani che si batte contro le multinazionali, la musica anglosassone e quella sudamericana, la Siae “ladrona” e l’Enpals “opprimente”. L’obiettivo è quello di difendere la musica italiana e l’identità padana. Per fare questo, l’associazione non poteva esimersi dal presenziare al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza, al quale la partecipazione non si nega ormai più a nessuno, “indipendente” o meno che sia, tra gli applausi di ministri, amministratori e politici che con la musica hanno davvero ben poco a che fare. Il fatto è che i rappresentanti di questa associazione sarebbero stati vittime al Mei di una «vergognosa aggressione politica», si legge in internet e su alcuni quotidiani locali, ad opera di qualche punk (ammazza, sono tornati i punk!) che avrebbero rivolto loro insulti razzisti e strappato manifesti dell’associazione. A gridare allo scandalo è stata la Lega Nord di Ravenna tramite un comunicato stampa in cui si parla «di militanti di estrema sinistra» (ma non erano punk?) e cioè «gentaglia che ritiene che la musica debba essere solo di sinistra». Si parla anche di fatto grave «sul quale è stata chiamata ad indagare la magistratura per il reato di razzismo politico e violenza privata». La lega chiedeva anche una dura presa di distanza da parte dell?organizzatore del Mei Giordano Sangiorgi (puntualmente arrivata) stupendosi che non ci sia stata invece da parte del Pd locale e dagli altri partiti di sinistra che in questo modo tollererebbero «in maniera omertosa la violenza quando a perpetrarla sono i loro elettori». Premesso che sarà piuttosto dura per gli inquirenti risalire ai nomi dei colpevoli - visto che nel giro di un solo comunicato sono passati dall’essere punk a militanti di estrema sinistra fino a elettori del Pd - vorrei esprimere la mia delusione per questi leghisti che a parole assicurano di avercelo sempre duro, si dicono pronti a scendere in strada con i fucili e a combattere per la liberazione della Padania, mentre quando c’è davvero bisogno di alzare le mani, in una fiera musicale ostile, se la fanno addosso per qualche insulto e un paio di manifesti strappati. Ragazzi, non ci sono più i “lumbard” di una volta. Tornando per un momento seri, è davvero difficile credere che i “padani” abbiano partecipato al Mei solo per motivi strettamente musicali. La loro è un’associazione politica, che può godere del “timbro” (leggo sul loro sito, pur ignorandone il significato) di Umberto Bossi e che può contare sull’appoggio anche di suo figlio Renzo, campione del simpatico videogioco “Rimbalza il clandestino”. Che non mi si venga a dire, insomma, che la loro presenza non fosse un “pizzico” provocatoria e che un’aggressione (specie se verbale poi) non da mettere in conto.

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24