Perché scandalizzarsi per il buco del Consorzio?

Chi, a questo mondo, non ha mai provato la strana sensazione di non sapere con esattezza chi ha pagato casa propria. Io, per esempio, mi sveglio spesso di soprassalto nel cuore della notte chiedendomi chi potrebbe essere stato. I miei genitori? I miei nonni? Degli sconosciuti benefattori? Dei costruttori che conosco appena?
Lo capisco bene, il ministro Scajola. Con dubbi del genere non poteva continuare a svolgere il proprio lavoro in tranquillità. Mica tutti, però, si sarebbero dimessi. Insomma, mica lo sappiamo se questi benefattori abbiano ottenuto qualcosa in cambio della loro generosità. Mica è indagato, Scajola. E così ha dimostrato a tutta l’Italia il suo alto senso dello Stato. Un eroe, in pratica. Chissà, magari si rivelerà esserlo anche Tiziano Carradori, il direttore generale dell’Ausl di Ravenna, lui sì indagato (e non per la prima volta) per un appalto sospetto. A “fare un passo indietro”, come si dice in politichese, però non ci ha nemmeno pensato. E qui non voglio sostenere che avrebbe dovuto farlo. Però fatemi almeno dire che è quantomeno divertente sentire il Sindaco mettere le mani avanti e invitare la politica a non alzare i toni, quando invece lo sa benissimo che non sarebbe così scandaloso chiederne le dimissioni. Ed è poi così clamoroso, tanto per continuare a saltare di palo in frasca, questo caso del Consorzio? O meglio, come possiamo scandalizzarci per un buchetto di alcuni milioni di euro quando in Grecia, ed è lì che voglio arrivare, hanno falsificato i conti pubblici per anni? In Grecia. Uno Stato membro dell’Unione europea. Non il Consorzio dei Servizi sociali di Ravenna. Prodi, l’altra sera, intervistato da Gad Lerner, non ha potuto fare altro che ammettere che in Europa i controlli, in pratica, non ci sono. Ed Eugenio Costa si chiede come sia possibile che nessuno si sia accorto prima del buco del Consorzio? Le cose, rendiamocene conto, vanno così. La finanza è di per sé creativa e se va a intrecciarsi con la politica è la fine. Falsificare un bilancio, facciamocene una ragione, è la cosa più semplice del mondo. Molto più complicato è capire chi è tutta questa gente che si permette di pagare le case altrui.

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