A Ravenna non c’è nessuno che non abbia una propria convinzione su piazza Kennedy e i reperti ritrovati della chiesa di Sant’Agnese. Così, tutti hanno già la loro soluzione in tasca.
Il sindaco Fabrizio Matteucci: «Valorizzeremo i reperti. La prossima settimana inconterò l’architetto Calatrava per capire se è possibile farlo sopra Sant’Agnese, ‘sto cazzo di ponte».
Il vicesindaco Giannantonio Mingozzi: «Sono reperti risalenti all’unità d’Italia. Propongo di portare tutto al museo del Risorgimento e di farci un parcheggio a due piani».
L’assessore ai Lavori pubblici, nonché candidato sindaco del Pd, Enrico Liverani: «Gran botta di culo per me. Cioè, volevo dire, ci impegneremo a valorizzare i reperti senza rallentare i lavori del cantiere, votatemi! Cioè, volevo dire, credetemi!».
Il presidente dell’Autorità portuale Galliano Di Marco: «O si scava fino a 14 metri e mezzo oppure me ne torno in America».
Alvaro Ancisi: «Ricordo che solo Lista per Ravenna si oppose alla costruzione di Sant’Agnese, non rispettava le regole del piano regolatore dell’anno 415. Ora lo capiranno i ravennati che è ora di cambiare chi ci governa da secoli?».
Il Movimento 5 Stelle: «Ora scaviamo in tutto il centro di Ravenna alla ricerca dei reperti. Ravenna Capitale, col turismo puoi campare!».
Vittorio Sgarbi: «Perché non mi ha ancora chiamato nessun giornalista da Ravenna per chiedermi cosa ne penso?».
Il vero Umarell (uno dei vecchietti all’ennesima alba davanti al cantiere): «Ma quando asfaltano tutto, rcamadona?».
Il ragazzetto al bar il giorno dopo la Notte d’Oro: «Minchia ragà, che figata, stanotte ho pisciato su quelle quattro pietre, oh, ma l’avete visto che buco?».