Quali miracoli per fare santo Ersilio Tonini?

Insomma, nessuno che abbia ancora lanciato l’idea di farlo santo, incredibile. Ma il cardinal Tonini non può morire così, a 99 anni, finire in una tomba e tanti saluti. No, deve diventare santo! Ma per farlo, bisogna innanzitutto dimostrare che abbia fatto almeno un miracolo. Funziona così.

Beh, ecco, si potrebbe cominciare con il fare sindaco Giulio Bazzocchi, prode cavaliere di Lista per Ravenna, che ci risulta lavori proprio all’Opera di Santa Teresa tanto cara a Ersilio Tonini e alla quale ha lasciato tutti i suoi beni. Speriamo in condizioni decorose, che altrimenti Bazzocchi fa una foto e la manda al prefetto.

Oppure se nel 2019, dico, nel 2019 (quando è stata fissata l’udienza, sul serio) le orfanelle del conte Galletti Abbiosi vedranno riconosciuti dal tribunale i loro diritti sull’eredità, in una battaglia che le vede lottare da anni anche contro la stessa Curia di Tonini, ecco, anche in quel caso potremo sperare di avere un nuovo santo ravennate, senza dubbio.
O ancora, metti caso che dal seminario di Ravenna non esca più neppure un prete gay, dopo le dichiarazioni più volte citate del Tonini (anche qui a fianco nella vignetta di Gianluca Costantini), quello sì che sarebbe un miracolo.

Oppure potremo finalmente fare santo il nostro Ersilio nel caso che la Curia, sempre la sua amata Curia ravennate, accetti finalmente di aderire al progetto del biglietto unico per i monumenti turistici della città, visto che al momento non c’è San Vitale, tanto per fare un esempio, ed è una cosa un po’ ridicola.

Oppure, chissà, sempre la Curia magari riuscirà a fare il tanto atteso museo dell’archivio arcivescovile dietro all’ex cinema Roma, dove ora il Comune ci vuole fare però un parcheggio. Idea: ancora meglio, se riusciranno a farci un museo e un parcheggio insieme, quello sì che non potrà non essere considerato un miracolo.

Ma quello più grande, di miracolo, sarebbe far diventare una hit una canzone di Anna Tatangelo, quella che il cardinale aveva trovato di cattivo gusto perché parlava di un suo amico (della Tatangelo) omosessuale. «Chi sbaglia nei confronti dei gay – aveva dichiarato in quella occasione – è chi scrive racconti e canzonette per lucrare sulle loro disgrazie». E invitava a non «trasmetterla in un orario nel quale anche i bambini possono essere davanti alla tv». Ma piuttosto che ascoltare ancora in radio la Tatangelo, in questo caso spero che Tonini resti solo un cardinale…

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