lunedì
16 Giugno 2025
Rubrica L'osservatorio

Quando Ancisi e Pini si odiavano allegramente

Condividi

Che bella l’alleanza tra i democristiani e i leghisti. Che bello vedere Ancisi e i suoi cattolicissimi seguaci che sposano le politiche della Lega e firmano un programma comune in cui – leggo tes­tualmente – promettono di «legittimare i mezzi di reazione dei cittadini alle
intrusioni delinquenziali nelle proprie case» o di avere tolleranza zero «per quanti non rispettano le leggi e le regole di convivenza e di civiltà italiane», come se davvero potesse un sindaco permettere a un cittadino di sparare a un ladro o mettere in prigione chi parla ad alta voce in chiesa. Che bello assistere a questa condivisione silenziosa di Ancisi verso i modi di Pini, che già minaccia querele a destra e a manca e insulta chi osa contestare le strategie della Lega. Ma ancora più bello è andarsi a rileggere interviste e comunicati di cinque anni fa, mica un secolo, subito dopo le ultime elezioni a Ravenna. Il leghista Pini, a quei tempi, definiva un «tumore elettorale» e «un freno per il centrodestra» il candidato sindaco di Lista per Ravenna con cui oggi si è alleato e in tutta risposta Ancisi descriveva come «folli» le dichiarazioni di quello che definiva «cosiddetto segretario nazionale della Lega Nord Romagna».
«Il linguaggio – diceva ancora Ancisi, citando testualmente un suo comunicato, in riferimento a Pini – squalifica il personaggio, ma non è da meno la spregiudicatezza con cui rovescia le carte in tavola a seconda della propria convenienza di bottega». E ancora: «Se questa è la nuova politica – intendendo appunto la politica di Pini e della Lega – la città di Ravenna può mettersi il cuore in pace sulla speranza di liberarsi del giogo del Pd».
Certo, per carità, si può cambiare idea. E allora non scandalizziamoci e aspettiamo con ansia il nome di questo nuovo candidato civico sostenuto con entusiasmo da democristiani e leghisti, lontano dalla politica e di altissimo livello, ci dicono i nostri eroi, che quando sarà sindaco «legittimerà i mezzi di reazione dei cittadini alle intrusioni delinquenziali nelle proprie case». Scusate, non posso fare a meno di ridere. E – vedendo anche come sono messi i grillini –  rassegnarmi a vivere per altri dieci anni a Ravenna con un sindaco del Partito democratico…

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

La casa di Anne

Il progetto di un'abitazione del centro di Ravenna a cura dello studio di Giovanni Mecozzi

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi