Quando Ancisi e Pini si odiavano allegramente

Che bella l’alleanza tra i democristiani e i leghisti. Che bello vedere Ancisi e i suoi cattolicissimi seguaci che sposano le politiche della Lega e firmano un programma comune in cui – leggo tes­tualmente – promettono di «legittimare i mezzi di reazione dei cittadini alle
intrusioni delinquenziali nelle proprie case» o di avere tolleranza zero «per quanti non rispettano le leggi e le regole di convivenza e di civiltà italiane», come se davvero potesse un sindaco permettere a un cittadino di sparare a un ladro o mettere in prigione chi parla ad alta voce in chiesa. Che bello assistere a questa condivisione silenziosa di Ancisi verso i modi di Pini, che già minaccia querele a destra e a manca e insulta chi osa contestare le strategie della Lega. Ma ancora più bello è andarsi a rileggere interviste e comunicati di cinque anni fa, mica un secolo, subito dopo le ultime elezioni a Ravenna. Il leghista Pini, a quei tempi, definiva un «tumore elettorale» e «un freno per il centrodestra» il candidato sindaco di Lista per Ravenna con cui oggi si è alleato e in tutta risposta Ancisi descriveva come «folli» le dichiarazioni di quello che definiva «cosiddetto segretario nazionale della Lega Nord Romagna».
«Il linguaggio – diceva ancora Ancisi, citando testualmente un suo comunicato, in riferimento a Pini – squalifica il personaggio, ma non è da meno la spregiudicatezza con cui rovescia le carte in tavola a seconda della propria convenienza di bottega». E ancora: «Se questa è la nuova politica – intendendo appunto la politica di Pini e della Lega – la città di Ravenna può mettersi il cuore in pace sulla speranza di liberarsi del giogo del Pd».
Certo, per carità, si può cambiare idea. E allora non scandalizziamoci e aspettiamo con ansia il nome di questo nuovo candidato civico sostenuto con entusiasmo da democristiani e leghisti, lontano dalla politica e di altissimo livello, ci dicono i nostri eroi, che quando sarà sindaco «legittimerà i mezzi di reazione dei cittadini alle intrusioni delinquenziali nelle proprie case». Scusate, non posso fare a meno di ridere. E – vedendo anche come sono messi i grillini –  rassegnarmi a vivere per altri dieci anni a Ravenna con un sindaco del Partito democratico…

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