Quel crocifisso in Comune non è un’allucinazione

Tra una lettera a suor Isabella, una puntatina tra i banchi di una scuola cattolica, il ringraziamento a don Ugo e ai preti che come lui “fanno del bene”, vari incontri con il vicario del Vescovo per organizzare un “tour” tra le parrocchie, ecco, nei giorni scorsi, il ricevimento in municipio di padre Ivo Laurentini, il nuovo direttore del Centro Dantesco. Niente di male, per carità. Un atto dovuto. Con tanto di due righe inviate ai giornali, insieme all’immancabile foto di rito. Qualcosa, però, in quell’immagine, non torna. Siamo nell’ufficio del Sindaco e al centro della foto c’è il Sindaco. Fin qui tutto bene. Il Sindaco, nel suo ufficio, sta stringendo la mano a un prete. Ancora niente di nuovo sotto il sole. Alle loro spalle le bandiere e la foto di Napolitano. Certo, è un ufficio pubblico. Ben visibile sulla sinistra, però, ecco l’anomalia. C’è un crocifisso. Di legno. Enorme. Che visto così potrebbe anche essere opera di Giotto. Un bel manufatto. Ma un crocifisso. Dopo che la corte di Strasburgo ne ha in pratica vietato l’esposizione nelle scuole pubbliche, il Sindaco di Ravenna anziché toglierli dagli uffici comunali - anche perché a quanto pare non ce n’erano - ne mette uno. Una provocazione bella e buona, da parte di quel che è, fino a prova contraria, un pubblico funzionario. Il crocifisso, mi è poi venuto in mente, gli è stato donato prima di Natale dal Vescovo. Avevo visto la foto del gentile omaggio, distrattamente, sui vari siti internet, ma la dimensione dell’oggetto e più probabilmente i miei pensieri rivolti ormai esclusivamente alle imminenti abbuffate delle feste mi hanno evidentemente provocato una sorta di allucinazione visiva, tanto che più che un crocifisso, quello che una distinta signora sta consegnando nella foto al nostro Sindaco, mi era parso un cesto natalizio. Così, avevo rimosso allegramente la faccenda, fino alla foto dei giorni scorsi. Giorni in cui, tra l’altro, il Pd si sta “aprendo” a possibili alleanze con l’Udc. Ecco, mi pare evidente che le ultime scelte del nostro Sindaco vadano, forse suo malgrado, in questa direzione. Anche se a livello locale c’è di mezzo il suo più strenuo oppositore, Alvaro Ancisi, con il quale comunque parrebbe trovarsi già d’accordo almeno sui criteri di accesso alle graduatorie per le case popolari. Fantapolitica a parte, credo che Matteucci debba perlomeno chiedersi come si sta ponendo quella parte di elettorato, convintamente laica, che lo ha comunque votato, di fronte ad alcune sue prese di posizioni o a questioni controverse proprio come quella del crocifisso o degli oneri di urbanizzazione alla chiesa, sulle quali lo stesso Pd si è rivelato spaccato. Allo stesso tempo la sinistra extra-Pd, i Repubblicani, ovviamente i Radicali, si dovrebbero interrogare sulle prospettive del loro “appoggio” a un Sindaco con il quale condividono ormai ben poco su temi sensibili come quelli etici, le ordinanze antisballo, e ora anche il modo in cui s’arreda il primo ufficio del Municipio.

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