Non vorrete mica che mi metta a parlare di piano neve, di scuole chiuse e sale sulle strade, vero? No, la neve mi piace, è un po’ una menata, ma fa niente.
Questa settimana approfitto della neve per parlare di roba seria, di musica, anzi, dirò di più, di cultura, avete presente la cultura? Oltre a fare concerti un po’ per tutti gli orecchi durante l’anno, il Bronson dà il meglio di sè in due occasioni: nella rassegna all’interno del Ravenna Festival e in Transmissions. Ed è proprio di quest’ultimo festival – che ci sarà tra un mesetto e il cui programma definitivo è stato da poco annunciato – che vorrei parlare. Con un solo obiettivo: convincervi ad andarci. Perché purtroppo chi non è appassionato del genere non lo sa, ma davvero per quattro giorni a Ravenna arriveranno alcuni artisti di calibro mondiale, nomi che solo fino a qualche anno fa la nostra città non si poteva nemmeno sognare. E va bene, ci sto, sono pronto a sentirmi ripetere da tutti il solito refrain, la solita storia del non li conosce nessuno, è musica inascoltabile, è roba che piace solo a te, chissenefrega dell’avanguardia, eccetera eccetera. Sì, è avanguardia, è musica sperimentale. Ma non è questo il punto. Non è questione di punti di vista o di gusti. Il fatto oggettivo è che davvero in quei giorni Ravenna potrà essere considerata capitale europea della cultura. Perché di festival del genere, di un così alto livello, non credo ne esistano altri in Europa. Giuro. Ce ne sono anche di meglio (soprattutto per quantità) nel campo del pop, del rock, certo, ma qui stiamo parlando di qualcosa che va oltre la musica, di uno sforzo intellettuale che se compiuto ci porta a essere più soddisfatti, appagati. Ravennati, alzate il culo e spingetevi oltre i vostri soliti confini mentali. Poi tornateci eh, mica vi voglio cambiare la vita. Dite che sto esagerano? No, non sto esagerando. Ravennati, dicevo, non prendete impegni dal 15 al 18 marzo. L’appuntamento è per giovedì 15 marzo al teatro Rasi, venerdì 16 all’Almagià , sabato 17 tra Almagià e Bronson, domenica 18 al Cisim di Lido Adriano. Ah, già, chi suona? Stephen O’Malley, Keiji Haino, Pan American, Tim Hecker, Caspar Brotzmann Massaker, Alexander Tucker e il Peter Brozmann Trio. Ma che ve lo dico a fare. Tanto non li conoscete. E mi incazzerò pure perché alla fine non ci verrete.
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